Nola, che fine ha fatto il progetto della scuola elementare di via San Massimo?
Nola – “Il comune andava così di fretta per la realizzazione della scuola … hanno anche espropriato parte dei terreni di mio fratello! Ed ora vedete in che condizioni di abbandono versa da anni”. Lo sfogo è di un residente di via San Massimo che incontriamo casualmente nel punto in cui sorge il cantiere di quella che doveva essere la nuova scuola elementare. Una recinzione sbarra la strada alla zona interessata dai lavori. Nessun operaio: il programma di realizzazione dell’opera è fermo da anni.
Gran parte dell’edificio sembra essere terminato. A mancare sono le rifiniture, il completamento della zona esterna e pare anche l’allaccio alla rete fognaria. A vederla la struttura appare desolata ed incompiuta. Per molti cittadini, l’ennesimo esempio di incauta gestione delle sempre più esigue risorse pubbliche.
Ma la storia di quello che doveva rappresentare un nuovo plesso scolastico per le elementari è stata caratterizzata da non poche difficoltà che l’hanno segnata negli anni. Circa tre anni fa, ci spiega il consigliere Pasquale Petillo (F.I.) che ha seguito da vicino la vicenda, l’amministrazione comunale si è trovata nelle difficili condizioni di dover operare una scelta rispetto alle opere da portare avanti, visti gli stringenti limiti dettati dal famigerato patto di stabilità che impone, come è noto, tetti di spesa molto rigidi.
Così si è pensato di completare la struttura attingendo risorse da linee di finanziamento esterne, per non gravare sul bilancio comunale con i cui fondi si stava realizzando la scuola. Due quelle intercettate: una di natura regionale, relativa alla realizzazione di un nuovo asilo nido comunale, l’altra destinata all’Ambito Napoli 11 di cui Nola fa parte e finalizzata alla realizzazione di un centro polifunzionale.
I due finanziamenti naturalmente hanno avuto come conseguenza la variazione del progetto originale. Dunque non sarà più costruita una nuova scuola elementare quanto piuttosto un asilo nido comunale ed un centro polifunzionale. Tramonta così anche l’ipotesi paventata in passato di spostare il plesso Ciccone presso la nuova struttura, trasferendo gli uffici del giudice di pace nello stabile dell’ex convento delle Rocchettine. “Per quanto concerne l’asilo nido – precisa ancora Petillo – è in corso la gara mentre per quanto concerne il centro polifunzionale l’intera documentazione è stata inviata alla Stazione unica appaltante per indire la gara. Con queste due opere doteremo la città di un’ importante opera che risponde all’ esigenze sempre crescenti di asili nidi pubblici e di strutture destinata a soggetti disagiati”.
Superata questa fase burocratica sembra che i cancelli del cantiere potrebbero presto riaprirsi. Per l’opposizione si tratta di una scelta non soddisfacente che non risolve il problema di strutture scolastiche più sicure. “E’ una opzione che non condividiamo – afferma Carmela Scala (Ncd) – viviamo in città una grave situazione per quanto concerne la sicurezza e la funzionalità delle scuole. L’istituto di via San Massimo poteva rappresentare una risposta concreta per migliorare la qualità della nostra offerta formativa piuttosto che un generico centro polivalente”.