Prima, durante e dopo le feste di natale: 10 errori da non commettere. ” Si ingrassa di 2 kg al giorno “

Il Natale ha più gusto a tavola. E ha un peso: «Si ingrassa anche di due chili in un giorno, tra un pasto e l’altro» certifica Franco Contaldo, direttore di Medicina interna e nutrizione del Policlinico, università Federico II di Napoli, che riepiloga le conseguenze indigeste dell’amore per la buona cucina, dai disturbi gastrointestinali al mal di pancia e gonfiore, dagli squilibri metabolici alla ritenzione idrica, dall’ipertensione allo scompenso cardiaco. Malori improvvisi e girovita a parte, «gli interventi anti-obesità sono aumentati del 20 per cento nell’ultimo decennio» chiude il cerchio Mario Musella, docente di chirurgia generale della Federico II, tra i organizzatori del convegno, il 20 dicembre all’hotel Royal, con la Società napoletana di chirurgia (Snac) e il patrocinio della Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche (Sicob). Senza sconfinare nella patologia, ecco 10 errori da non commettere mai: prima, dopo e durante il Natale.
 
Mai prima di Natale
Lasciate ogni speranza, o voi che entrate nella dimensione festaiola: mai iniziare una dieta dimagrante prima di Natale, è inutile tentare. Meglio godersi i dolci momenti senza rinunciare alla tradizione: ciò consentirà di essere più determinati nei giorni successivi. «La dieta non si fa da Natale a Capodanno, ma da Capodanno a Natale» ribadisce Contaldo.
 
La spesa extralarge
Evitate di avere la credenza stracolma. «Il consiglio è quello di fare la spesa sempre a stomaco pieno, valutando quante provviste effettivamente servono in casa, al netto degli inviti da parenti o amici» dice Elena Martucci, biologa nutrizionista e specialista in scienze dell’alimentazione. «Il danno maggiore alla linea (e anche alle tasche) è dovuto alle tentazioni che restano in cucina e fanno fare ogni giorno il pieno di grassi e calorie. Fino al 23 dicembre, dal 27 al 31 e dal 2 gennaio riprendere le sane abitudini».
 
Le insolite abbuffate
Rinunciare a una dieta rigorosa a Natale, non significa grandi abbuffate: soprattutto se si è già a dieta, può capitare di non essere più abituati alla digestione di pietanze succulente ed elaborate. «La raccomandazione è valida soprattutto per i pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica, per due motivi: evitare di recuperare peso e avvertire disturbi tipici come nausea, vomito e gastrite» dice Musella. Quindi, «no» alle scorpacciate seriali. «Ripetituti e ravvicinanti momenti conviviali, fuori dallo schema dietetico consigliato dal medico curante, per i pazienti afflitti da ipertensione, possono portare a ritenzione idrica e ulteriore aumento dei valori di pressione arteriosa, con il rischio di crisi ipertensiva ed edema polmonare» dice Ciro Mauro, direttore della cardiologia dell’ospedale Cardarelli. Sorvegliati speciali: «Formaggi e panettoni alla crema» aggiunge Contaldo.
 
Il digiuno (pre)
Cattiva abitudine diffusa, arrivare digiuni ai cenoni della vigilia e del 31 dicembre. «Colazione, spuntini di metà mattina e metà pomeriggio a base di frutta ed un pranzo leggero a base di verdura (ad esempio un buon minestrone senza patate né legumi con pochi crostini di pane integrale) ci consentiranno di non divorare anche le palline sull’albero di Natale, quando il ritardatario di turno ci farà aspettare per sederci a tavola» scherza (ma non troppo) Martucci.
 
Gli aperitivi
Aperitivi particolarmente salati e grassi sono un errore da «penna rossa». Se organizzati a casa, conviene sostituirli con crudité (finocchi, carote, coste di sedano), magari accompagnati da un buon succo di pomodoro. «La combinazione è carica di antiossidanti e di fibra, molto utile nello stimolare il senso di sazietà e nel limitare l’assorbimento dei grassi» sentenzia Martucci. Al bando (o quasi) i superalcolici. «E per gli obesi, operati e non, da limitare dolci e cibi cremosi» dice Musella.
 
I piatti-trappola
Evitate piatti molto grandi (come diametro), utilizzate quelli per la frutta per tutte le portate: in questo modo sembrerà che le porzioni non siano tanto piccole. «Utile a non esagerare: puntare sui menu a tema, aggiungendo altro cibo a quello tradizionale» dice Contaldo. Al cenone fuori casa, per gli ammalati cronici vale una raccomandazione extra: consultare il bugiardino dei farmaci prima di affondare il coltello. «In particolare, quelli che assumono anti-coagulanti di vecchia generazione sono a rischio per gli effetti collaterali che alcuni alimenti hanno sulla terapia» dice Mauro.
 
L’ingorgo di pietanze
Per tutti, è utile fare una scelta a tavola. «Qual è il vostro piatto preferito durante le feste? Quello che mangereste anche dopo una serie infinita di pietanze? Ecco, limitate a piccoli assaggi tutto il resto» suggerisce Martucci ai suoi pazienti, golosi quanto preoccupati dallo strappo alle regole.
 
Il digiuno (post)
Sensi di colpa non sono ammessi dopo. Non serve digiunare nei giorni successivi: non aiuta affatto. «Anzi, può rivelarsi controproducente perché crea squilibri nella regolazione del metabolismo glucidico» spiega Musella. Piuttosto, «è utile fare sport e aumentare le passeggiate» ricorda Contaldo. Sfruttando tutte le occasioni di movimento: persino i più pigri avranno qualche “cambio regalo” da fare in giro: «Andate a piedi».
 
Il pieno di cioccolata
Dice Martucci: «Superato il Natale, fate in modo che la Befana non riempia la calza con dolci e cioccolatini ma porti in sostituzione un bel libro, un buono per un messaggio o altro. È utile imparare a trarre soddisfazione non solo dal cibo».
 
La bilancia che spiazza
Bilancia da tenere lontana. «Meglio evitare di pesarsi subito dopo le feste e, vittima dei sensi di colpa, dare inizio a diete squilibrate» conclude Martucci. «Una sana e corretta alimentazione e un buon livello di attività fisica saranno i migliori buoni propositi per il 2015». E nel nuovo anno è vietato sbagliare.

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