Scontri Afragolese – Nola: daspo per 5 tifosi bianconeri

 

Nola – Mano pesante del giudice nei confronti di alcuni tifosi nolani ritenuti tra i responsabili dei disordini post –gara della partita Afragolese – Nola, valida per il campionato di Promozione e disputata a Cardito lo scorso 26 ottobre.

Daspo per quattro anni per cinque tifosi bianconeri: questo il provvedimento adottato. Per quattro di loro il gip del tribunale di Napoli ha convalidato anche l’obbligo di firma. Secondo gli inquirenti i sostenitori della squadra bruniana colpiti dal provvedimento si sarebbero resi complici di gravi atti di intemperanza contribuendo a creare uno scenario di vera e propria guerriglia urbana, come quella in cui è precipitata la zona nei pressi dell’impianto sportivo che ospitava la partita, subito dopo la conclusione della gara. In particolare, gli stessi si sarebbero resi responsabili del lancio di oggetti e petardi verso il settore dei tifosi locali. Nel corso della gara, sempre secondo gli investigatori, numerosi tifosi nolani, brandendo oggetti, mazze e bastoni, avevano cercato il contatto fisico con i tifosi locali, evitato solo grazie alla presenza di una grata in ferro sugli spalti. Ma il vero caos si è scatenato dopo il triplice fischio di gara quando all’esterno dello stadio le due tifoserie hanno provato letteralmente a fronteggiarsi. Al termine dell’incontro una parte della tifoseria ospite all’uscita dallo stadio si sarebbe abbandonata ad atti vandalici nelle strade adiacenti l’impianto, danneggiando alcune auto in sosta e la porta di ingresso di un bar.

Nell’immediato i carabinieri trassero in arresto due tifosi nolani, un 27 enne e un 29enne, indicati in una prima fase come tra i maggiori colpevoli del lancio di pietre. A pochi giorni di distanza gli arrestati difesi dagli avvocati Barbato e Molè vennero rilasciati perché riconosciuti estranei ai fatti. Gli scontri causarono però anche il ferimento di un altro tifoso nolano colpito alla testa.

Dall’altro lato, parte della tifoseria nolana ha sempre affermato di essere stata attaccata dai sostenitori della squadra locale e di essersi quindi solo difesi. Ciò che resta di questa vicenda è che un evento sportivo si è trasformato in una brutta pagina di cronaca i cui strascichi, dopo diverse settimane, sono ancora evidenti.

A rendere la gestione dell’ordine pubblico ancor più complessa è stata molto probabilmente anche la scelta di giocare in un impianto inadeguato per una partita di cartello così come era quella in programma lo scorso 26 ottobre. La miccia degli scontri si è accesa improvvisamente, prima all’interno dello stadio e poi a chiusura della partita, fuori dallo stesso.

I testimoni ricordano tutti con grande paura quei momenti in cui si è temuto il peggio. “Volava di tutto – affermano  -non sapevamo dove ripararci”. Fortunatamente un vero e proprio contatto tra le due tifoserie non c’è stato, grazie al deciso intervento delle forze dell’ordine. Alle autorità preposte ora tocca il compito di punire chi ha provocato tali disordini, da una parte e dell’altra, affinché casi del genere non si ripetano più. I daspo di ieri rappresentano in tal senso una prima risposta. 

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