Boom di rotture dei legamenti (+15%) “colpa” del calcetto e delle scarpe

Attività fisica senza la giusta preparazione atletica per gli uomini e tacchi troppo alti per le donne sono le cause principlai dell’impennata di interventi ai legamenti cociati del ginocchio e alle caviglie, che crescono al ritmo del 15% annuo. 
Numeri che fanno dell’Italia uno dei primi apesi in Europa per interventi in artroscopia, ovvro alle articolazioni e che fanno crescere esponenzialmente anche la spesa per il servizio sanitario stimata pari a circa un miliardo di euro per operazioni e ricoveri o oltre 750 milioni di euro per la riabilitazione.
 
Soldi ben investiti però, visto che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, in questo campo, siamo als econdo posto in assoluto per capacità di risposta assistenziale in rapporto alle risorse investite.
 
Su questo boom di interventi sta facendo il punto il 99° congresso nazionale della Società italiana di ortopedia e traumatologia che si svolgerà a Roma fino al 25 novembre. «Bello da vedere ma pericoloso per le donne, il tacco 12 è sempre più presente nelle vetrine dei negozi e all’origine di storte spesso molto oericolose. E’ la donna infatti ad essere più esposta a distorsioni alle caviglie, con un 70% a fronte del 30% degli uomini – sottolinea Andrea Campi, presidente del congresso – ». E’ invece a carico degli uomini nell’80% dei casi, la rottura dei legamenti, spesso prché maggiormente inclini a sport come calcetto, tennis o sci, che necessiterebbero una preparazione atletica maggiore di quella che normalmente viene fatta. «Anche nello sport amatoriale – consiglia Campi – per evitare incidenti, è fondamentale il ruolo del peparatore atletico e una pre-ginnastica».

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