Non solo diritti dei cittadini, anche doveri per migliorare le istituzioni da Nola un appello per una maggiore partecipazione in democrazia

Nola – Alla fine hanno tutti concordato: “Democrazia è partecipazione”. L’aforisma di Giorgio Gaber, ripreso nella sua relazione dal professor Luigi Pasciari, ha sintetizzato l’esigenza degli astanti, presenti al Convegno di Civitas su “Democrazia e Partecipazione” tenutosi sabato 22 novembre 2014 al Seminario vescovile di Nola. L’esigenza di sensibilizzare il cittadino ad attendere ad una maggiore partecipazione e responsabilizzazione nei processi decisionali e di controllo dell’operato delle amministrazioni pubbliche. Che per Pasciari  non si può pensare di fare con improvvisate liste su internet del ‘popolo della rete’ e senza l’ausilio dei partiti. Ed a fargli eco (ma con dei distinguo) è stato il costituzionalista della Federico II di Napoli, Umberto Ronga, che nella relazione inaugurale dei lavori ha ricordato che l’art. 49 della Costituzione individua nel cittadino ‘il depositario della sovranità della nazione’, e che questi ‘può organizzarsi in partiti, ma non solo, per esercitare questa sovranità’. Quindi anche attraverso l’associazionismo solidale. Il Professore Ronga ha sottolineato che la democrazia è basata su due regole: “Tutti partecipano alla discussione e la maggioranza prende le decisioni. Ma la democrazia deve voler significare non solo una pluralità formale, ma anche sostanziale, o meglio ‘valoriale’ ”. “E il secondo soggetto della democrazia – ha ribadito Ronga –  è rappresentato dal popolo, che oltre a delegare col voto, deve partecipare, controllare e contestare. E questa è una dimensione ‘sostanziale’ della democrazia”. “Ma qual è – si chiede Ronga – lo stato di salute della democrazia in Italia?”. Uno degli aspetti critici a tale proposito è rappresentato dalla legge elettorale, strumento di attribuzione del potere legittimamente espresso dai cittadini. “La legge elettorale prova a conciliare due esigenze: la scelta dei rappresentanti del governo e l’indirizzo politico”. “Ma una lista bloccata, che non dà la possibilità di cambiare i candidati, né di selezionarli come si faceva una volta coi partiti tradizionali, migliora la democrazia? ”. “Il nuovo testo del disegno di legge elettorale che si sta discutendo in Parlamento prevede, inoltre, le cosiddette ‘candidature multiple’ dei leader politici che si presentano in più di una circoscrizione in tutta Italia. Solo successivamente opteranno per un unico seggio, favorendo il secondo eletto. E questo è un fattore negativo per la democrazia”. Ronga ha proposto un elenco di cose da fare: “Recuperare il metodo democratico all’interno dei partiti; maggiore legalità nella designazione delle leaderships; maggiore controllo sul finanziamento dei partiti; mettere un limite ai mandati parlamentari; prevedere la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, anche con l’abolizione del quorum nei referendum abrogativi. La preferenza non è considerata uno strumento risolutivo per migliorare la rappresentatività. Sicuramente l’idea di un ritorno ai vecchi partiti è considerata non contestuale, quindi non proponibile. E’ evidente che bisogna ricercare nuove forme di rappresentatività più consone al contesto storico attuale, che debbano privilegiare la partecipazione dei cittadini”. Il Professore Francesco Sepe nella sua relazione ha sottolineato l’importanza dei processi educativi all’interno dell’istituzione scuola per formare la futura classe dirigente attraverso strumenti formativi adeguati e fluidi. L’imprenditore Luigi Pappalardo ha rimarcato il ruolo delle aziende e la formazione dei giovani per l’immissione sul mercato del lavoro, per aumentare sia la domanda che la qualità della forza lavoro. Il Dottor Gennaro Esposito ha sottolineato che la tutela della salute e dell’ambiente si realizza attraverso la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali e di controllo delle pubbliche amministrazioni ed ha ricordato che molte iniziative sono state implementate dal Governo in questa direzione, come quella della creazione di un circuito di osservatori civici in ogni comune per vigilare sulle principali criticità ambientali, rimandando ai lavori di approfondimento con cittadini ed attivisti ambientalisti l’analisi delle criticità dell’area nolana e relative soluzioni. Il Presidente di Civitas Domenico Alfano ha sottolineato che solo la creazione di una rete solidaristica apartitica tra associazioni potrà ridurre il gap tra chi governa e chi viene governato e potrà assegnare una maggiore responsabilizzazione ai cittadini attivi per migliorare la nostra democrazia e portarla sempre più ad essere una democrazia diretta, partecipata e solidaristica.
 

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