Crisi Inter, per Mazzarri fiducia a termine

Fiducia a termine per Mazzarri. Thohir concede al tecnico interista ancora due partite per invertire la rotta: il derby del prossimo 23 novembre e la sfida successiva con la Roma. Due esami che Mazzarri non potrà sbagliare, due partite in cui dovrà dimostrare di più di quanto fatto finora per poter cementare la sua posizione sulla panchina nerazzurra.

 

Il pari di ieri col Verona non ha soddisfatto il presidente, cupo in tribuna al fianco di Zanetti. E la pazienza del magnate si sta esaurendo. A questo punto del campionato si aspettava una classifica più rosea, un’Inter in lotta per il terzo posto, con una continuità di risultati che avrebbe convinto anche i tifosi più scettici. Invece San Siro, soprattutto a causa della disaffezione verso l’allenatore, si sta piano piano svuotando.

 

 

La triste immagine di ieri del Meazza a fine partita, con pochi sostenitori delusi sugli spalti nel freddo autunnale milanese, ha fatto riflettere anche Thohir. Così il presidente ha chiesto anche consiglio a Moratti. Ha pranzato con l’ex presidente onorario in un club privato nel centro di Milano. Un incontro dai toni molto cordiali che ha di fatto parzialmente ricucito lo strappo creatosi con le recenti dimissioni. Nel colloquio, durato poco più di un’ora, si è di fatto realizzato un confronto tra due modi diversi di vivere e vedere il calcio. Probabilmente Moratti – se fosse rimasto alla guida dell’Inter – avrebbe già esonerato il tecnico toscano. E per la prima volta, Thohir ha capito che nel calcio italiano serve riflessione, ma occorrono anche prese di posizione nette.

 

 

Da qui la volontà di responsabilizzare l’allenatore. Il disagio di Mazzarri è evidente, non ha ancora trovato la chiave per poter guidare una squadra in evoluzione su cui è stato improntato un progetto a lungo termine. Il tecnico fatica a gestire le situazioni di emergenza, ancorato su un 3-5-2 che sarebbe stato meglio accantonare quando i principali interpreti erano infortunati. Il feeling con i tifosi non decolla, anzi. Le scuse che l’allenatore adotta dopo ogni passo falso non fanno altro che allontanare ancora di più la piazza. I nerazzurri, eterni innamorati di Mourinho, hanno ancora fresco il ricordo dell’artefice del Triplete.

 

 

E le dichiarazioni di Mazzarri stridono alle orecchie dei tifosi. Così quando dopo il pari con il Verona il tecnico toscano dà la colpa anche alla pioggia scrosciante, sul web si scatena l’ironia con l’impietoso paragone del combattente Mou sotto il diluvio a bordo panchina. Aggrapparsi alla generosa prima ammonizione di Medel, è controproducente per un pubblico che non dimentica lo Special One vincere un derby nel 2010 per 2-0 dopo due espulsioni e un rigore contro. “Avremmo vinto anche in sei” disse Mourinho all’epoca, parole che infiammarono la folla ma che nulla hanno a che vedere con lo stile di Mazzarri. La pausa dal campionato permetterà all’Inter di recuperare pedine fondamentali: Osvaldo ha tempo per recuperare la forma migliore, Icardi e Palacio possono rifiatare, dovrebbe tornare disponibile anche D’Ambrosio. Così anche l’emergenza infortuni andrà ad esaurirsi. Per il derby Thohir tornerà in tribuna e potrà vedere con i suoi occhi l’affetto che lega la piazza del Milan ad Inzaghi. Mazzarri lo sa e non sono più permessi errori.

 

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