Tumori, mortalità in calo ma tra le donne, per il fumo, cresce il cancro al polmone

Le morti per cancro sono in netto calo. In circa venti anni (1996-2014) sono diminuite del 14% fra gli uomini e del 10% fra le donne anche se, fra queste ultime, si contano sempre più pazienti colpite da cancro al polmone. In casi di questa malattia al femminile sono, infatti, cresciuti del 61%. 

Il numero di nuovi casi, invece, è sostanzialmente stabile rispetto al 2013: saranno, infatti, 365.500 nel 2014 (erano 366mila lo scorso anno e 364 nel 2012): 196.100 (54%) negli uomini e 169.400 (46%) nelle donne.
E’ il censimento che fotografa i dati del cancro in tempo reale grazie al lavoro dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum) raccolto nel volume «I numeri del cancro in Italia 2014» presentato al congresso nazionale Aiom.

Il fattore di rischio più importante è il fumo di sigaretta che risulta ancora troppo diffuso: un trzo degli italiani under 35 è fumatore, con conseguenze allarmanti. Complessivamente, il cancro del colon retto è il più frequente seguito da quello della mammella, del polmone, della prostata e della vescica.

«Il libro – afferma Stefano Cascinu, presidente Aiom – rappresenta una strumento fondamentale di aggiornamento sullo stato dell’oncologia del nostro Paese. La mortalità, in costante riduzione, è il più solido degli indicatori e dimostra che il nostro sistema sanitario è efficace: di cancro si muore sempre meno. Oggi nella Penisola 2 milioni e 900mila persone vivono con una precedente diagnosi di tumore. E nel 2020 saranno 4milioni e 500mila»

 

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