I magistrati contro Renzi, chiediamo rispetto
Si infiamma lo scontro tra i magistrati e Matteo Renzi che ieri a Che tempo che fa è tornato sul nodo ferie. Dal premier «affermazioni che non corrispondono alla realtà», tuona l’Anm che sottolinea: «La magistratura ha troppo rispetto della propria indipendenza, per strumentalizzarla a secondi fini. Ci si attende uguale rispetto da parte di tutti».
L’Anm «non ha mai dichiarato che l’introduzione di un tetto massimo alle retribuzioni di 240.000 euro annuali sia un attentato alla libertà o all’indipendenza della magistratura. Chi sostiene il contrario è invitato a dimostrare, una volta per tutte, quando e come l’Associazione avrebbe fatto una simile affermazione», aggiunge l’Associazione nazionale magistrati. Nell’articolato comunicato con cui replica alle affermazioni del presidente del Consiglio, l’Anm ricorda inoltre che «tale tetto è raggiunto solo dai massimi vertici della Corte di Cassazione e della relativa Procura Generale e che la retribuzione media dei magistrati è enormemente inferiore a quella cifra».
«Gli uffici giudiziari non chiudono mai e l’Anm non ha mai dichiarato che la riduzione della sospensione feriale e delle ferie sia un attentato ai magistrati», prosegue. «In realtà – si spiega nella nota – l’istituto della sospensione dei termini processuali in periodo feriale – fino ad oggi fissato dal 1 agosto al 15 settembre – è destinato ad assicurare il concreto esercizio del diritto di difesa (art. 24 Cost.), al fine di evitare il decorso dei termini processuali nei processi ordinari, in un tempo che i cittadini tradizionalmente dedicano al riposo annuale». «Quanto alle ferie, finora determinate in 45 giorni, – prosegue il comunicato – in tale periodo i magistrati erano comunque tenuti al deposito dei provvedimenti, non essendo prevista alcuna sospensione dei relativi termini. Dunque, il numero dei provvedimenti emessi è indipendente dalle ferie godute, la cui riduzione non potrà determinare alcun incremento di produttività».