Renzi bacchetta l’Europa: “Rispetteremo il vincolo del 3%”

Matteo Renzi va all’attacco. Apre la giornata con una raffica di tweet che è anche una raffica di avvertimenti, inviti, pressing e altolà.

Il primo è dedicato all’Europa e alla Cancellerie del Vecchio continente: “Noi rispettiamo il 3%, siamo tra i pochi a farlo. Dall’Europa dunque non ci aspettiamo lezioni, ma i 300 miliardi di investimenti del piano Juncker”. Come dire: smettetela di prendervela con l’Italia che rispetterà i parametri e datevi da fare per far ripartire la crescita e uscire dalla recessione.

Il secondo tweet è sui Marò ancora in “ostaggio” in India ed è una mano tesa al premier indiano Modi che ha deciso di non opporsi al rientro in Italia di Latorre.

Il terzo cinguettio è una rassicurazione ai cittadini e insieme una bacchettata alle Regioni: “Revisione della spesa non significa tagliare la sanità, ma le Regioni prima di fare proclami inizino a spendere bene i soldi che hanno”. Insomma: invece di protestare per i tagli, fate fruttare senza sprechi i fondi che ricevete. Il che porta a pensare che Renzi non taglierà i servizi, ma cercherà di recuperare risorse intervenendo con i costi standard in modo da evitare sprechi negli acquisti nel settore sanitario.

Gli ultimi due tweet, infine, sono d’attacco ma in realtà in… difesa. Nel segno del garantismo. Sia per il caso del nuovo capo di Eni, Claudio Descalzi, indagato per corruzione, sia per la tempesta giudiziaria che si è abbattuta sui renziani d’Emilia. “Sono felice di aver scelto Descalzi”, twitta Renzi, “lo rifarei domattina. Io rispetto le indagini e aspetto le sentenze”.

Ancora, riguardo a Stefano Bonaccini: “I candidati li scelgono i cittadini con le primarie, non soggetti esterni”. Non i magistrati. Un ulteriore elemento di sintonia con Silvio Berlusconi.

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