Ripartenza degli azzurri, Conte arriva e vince subito

Veni, vidi, Conte. Non c’è spazio per trionfalismi, dopo l’esordio vincente della nuova Italia; il 2-0 sull’Olanda due mesi dopo la catastrofe ai Mondiali è un buon auspicio più che una consolazione per i cuori azzurri. Ma la rapidità con la quale il ‘condottiero’ Antonio Conte – come lo ha ribattezzato il presidente Figc Tavecchio – si e’ calato nei panni di ct e la nazionale in quelli di una squadra a sua immagine, quelli sì sono sorprendenti. Tre soli giorni per allenare la squadra, dieci minuti in tutto per l’uno-due che ha steso una della nazionali rivelazioni del torneo brasiliano.
 
Di storico, il risultato di Bari ha il superamento del tabù della vittoria all’esordio di un ct: mancava da 16 anni, con Dino Zoff. Di confortante, fatta la tara di assenze azzurre e anche olandesi, il piglio con la quale l’Italia si è scrollata di dosso le paure e le ruggini di un passato recente da incubo. E’ solo l’inizio, ma è innegabile sia buono. Bari ha intuito che sarebbe stata una serata sì, ha risposto con entusiasmo prima e ha acclamato da subito Conte, idolo della promozione in A nel 2010. Lui ha ricambiato con un applauso, il tempo di una foto con i bambini sotto le decine di flash e poi sotto con la sua ora e mezza di trance agonistica: tutto il tempo a passeggiare nervoso davanti alla panchina, a sbracciarsi per dare indicazioni ai suoi in campo, anche quando aveva già abbracciato due volte il suo secondo per i gol prima di Immobile (3′) e poi di De Rossi (10′). 
 
Il timbro Conte, prima ancora che con la rapidità con la quale i tagli degli attaccanti hanno mandato in crisi la difesa di Hiddink, era impresso dall’assetto iniziale. Scontato il 3-5-2, con un Ranocchia rigenerato a lato di Bonucci e Astori a sinistra, e poi Darmian e De Sciglio ali in fase offensiva e terzini sulla linea a cinque in fase di non possesso palla. Stretta sulla difesa la linea dei tre centrocampisti, Marchisio-De Rossi-Giaccherini, l’unico vuoto apparente era quello tra i due attaccanti – Immobile-Zaza – e il resto della squadra. Ma era la mossa per rendere più rapida l’assimilazione del verbo di Conte. Rapidi triangoli e improvvisi tagli per gli avanti, ecco lo schema di partenza: l’Olanda, schierata sul più classico 4-3-3 e penalizzata in difesa dall’assenza di Vlaar più che in attacco da quella di Robben, è andata subito in crisi. Passano tre minuti, il lancio di Bonucci pesca Immobile abile a infilarsi in area e fortunato per il rimpallo che lo libera: dribbling e 1-0 a porta vuota. 
 
Ancora una manciata di minuti, al 10′ altro lancio di De Rossi per Zaza bravo a guadagnarsi spazio col corpo, tanto quanto è ingenuo Martins Indi a spingerlo da dietro. Rosso e rigore, realizza capitan De Rossi: 2-0 e l’Italia in superiorità numerica. Partita in discesa, con rapidità davvero contiana, e l’Italia dimostra di meritarsi la fortuna. Mentre Hiddink riaggiusta la squadra inserendo un difensore (Weltman) per un attaccante (Lens) per l’inevitabile 4-4-1, gli azzurri giocano in scioltezza. Zaza spara su Cilessen la palla gol al 20′ su bella combinazione con Immobile e restituisce l’assist di petto al compagno, dieci minuti dopo. De Sciglio da sinistra (36′) e Darmian da destra (39′) sono pericolosi, quel che non riesce all’Olanda ferma a un destro alto di Schneider. Bari già applaude e canta, e allora Conte concede un’ora intera all’undici iniziale prima dei cambi annunciati. Giaccherini continua a sgobbare da inesauribile fantaccino fedele, perfetto interprete del calcio che Conte ha in mente; Zaza cerca il gol al debutto e ci va vicino al 10′ con un tiro a fil di palo e poi un destro teso. Poi riposo ai possibili titolari di martedì in Norvegia, spazio ai Verratti e ai Candreva. 
 
Entra anche Destro e sfiora di testa il 3-0 su cross di Pasqual. Insomma, Italia e basta, con i 50 mila del San Nicola che alla mezzora intonano il coro Antonio Conte, ricambiati da un nuovo applauso. Poi il ct continua a sbracciarsi. E’ il primo a sapere che la vittoria più che importante è l’unica cosa che conta. L’Italia che ha in mete è lontana eppure sembra già in embrione. La ripartenza è giusta, la strada ancora lunga. Tavecchio, complimenti a Conte, ci siamo dati il cinque -“Sono contento per quello che ha fatto stasera la squadra, è stata encomiabile. Non ricordo in tanti anni di sport un due a zero in dieci minuti”: lo ha detto il presidente della Figc Carlo Tavecchio in sala stampa alla fine della partita. “Con Conte? Ci siamo battuti il cinque, ho grande rispetto di lui. Ha dato prestigio ai nostri colori”, ha commentato riferendosi al ct azzurro.

 

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