Italia in deflazione come nel 1959: aumenta in modo vertiginoso la disoccupazione

Venerdi’ nero per l’economia italiana.
  I dati Istat diffusi in mattinata sudisoccupazioneinflazione e crescita consegnano un quadro poco rassicurante da cui emerge che l‘Italia e’ in recessione e, per la prima volta dal 1959, anche indeflazione. Mentre continuano a calare i posti di lavoro. Secondo i dati dell’Istat la disoccupazione e’ tornata a salire a luglio con un balzo al 12,6%, 0,3% in piu’ di giugno e 0,5% in piu’ rispetto a luglio dell’anno scorso. I disoccupati italiani sono 3 milioni e 220 mila, in aumento di 69 mila unita’ da giugno a luglio e 143 mila in piu’ rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Gli occupati calano al ritmo di oltre 1.000 al giorno: in totale, informa l’Istat, gli italiani che hanno un lavoro sono 22 milioni 360 mila, 35 mila in meno rispetto a giugno. In lieve calo invece la disoccupazione giovanile: i disoccupati tra i 15 e i 24 anni, informa l’Istat, sono 705 mila a luglio.
 

DISOCCUPAZIONE A LUGLIO TORNA A SALIRE: 12,6 %

Il dato sull’occupazione non e’ il solo ad essere negativo: a luglio frena ulteriormentel’andamento dei prezzi e si conferma il Pil negativo nel secondo trimestre. Sul frontecrescita, cosi’ come previsto ai primi di agosto, l‘Istat conferma infatti che l’Italia e’ in recessione: dopo il -0,1% segnato nei mesi tra gennaio e marzo infatti, il Pil del secondo trimestre e’ negativo dello 0,2%. Che l’economia sia ferma emerge da tutti gli indicatori: nel secondo trimestre infatti, i consumi finali hanno registrato una variazione nulla, sintesi di una crescita dello 0,1% della spesa delle famiglie e di un calo dello 0,1% della spesa della Pubblica Amministrazione e delle Istituzioni Sociali Private, mentre gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dello 0,9%. Le importazioni sono aumentate dell’1,0%, le esportazioni dello 0,1%.

L’Italia entra infine in deflazione. Ad agosto, secondo le stime preliminari comunicate dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e diminuisce dello 0,1% su base annua (era +0,1% a luglio). Si tratta della prima volta dal settembre del 1959, quando pero’ la crescita del Pil del periodo del boom economico era decisamente piu’ alta di quella attuale e avanzava ad un ritmo medio del 5% annuo e proprio nel ’59 arrivo’ al 7%. “La situazione e’ drammatica, serve una scossa”, dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi secondo cui “anche quest’anno a meno di un miracolo il dato del Pil sara’ negativo”. Secondo il leader degli industriali, “il governo deve prendere misure, anche dolorose, ma che ci riportino alla crescita. Tutti dobbiamo avere la contezza che si vive al di sopra delle nostre possibilita’ e percio’ dobbiamo fare sacrifici”.

 

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