Grande progetto Unesco, al via gare per 30 milioni

Napoli – “Sono state pubblicate questa mattina sulla Gazzetta europea tre nuove gare che rientrano nell’attuazione del Grande progetto Centro storico di Napoli – valorizzazione del sito Unesco. I bandi, che valgono complessivamente 30 milioni di euro, riguardano la riqualificazione urbana (strade, impianti fognari e arredo urbano) di gran parte delle strade dei decumani e degli assi trasversali del Centro storico di Napoli.”
Lo rendono noto l’assessore regionale Edoardo Cosenza, coordinatore dei Grandi progetti e gli assessori comunali Mario Calabrese (Lavori pubblici e Infrastrutture) e Carmine Piscopo (Urbanistica e Centro storico).
“Con la pubblicazione di questi tre nuovi bandi – hanno detto Cosenza, Piscopo e Calabrese – salgono a 16 le gare (di cui 11 per la realizzazione e 5 per la progettazione) già partite per un valore di 72 milioni di euro, pari al 72% dell’intero Grande progetto, che è suddiviso in 29 lotti e vale 100 milioni di euro.
“Altre 13 gare relative alla realizzazione del Grande progetto, per un totale di 28 milioni di euro, saranno bandite entro dicembre.
“Al momento – hanno evidenziato Cosenza, Piscopo e Calabrese – risultano già aggiudicate le gare relative a 3 lotti di lavori (Cappella Pignatelli, Complesso Ss. Severino e Sossio e Insula Duomo per complessivi 10 milioni di euro). Tutti i lavori del Grande progetto Centro storico di Napoli-Unesco partiranno tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. I tempi sono quelli imposti dalle gare pubbliche e dal rispetto delle normative vigenti a garanzia della trasparenza sugli appalti.
“Il Grande progetto Unesco che è stato approvato da Bruxelles il 25 settembre 2013 – hanno ricordato Cosenza, Calabrese e Piscopo – vede il Comune di Napoli quale ente beneficiario e la Soprintendenza-Mibac, quale soggetto che ha progettato gran parte delle opere.  La Regione Campania è l’ente finanziatore poiché il 25% di tutti i fondi sono attinti dal bilancio regionale. Il progetto si avvale anche della consulenza scientifica dei Dipartimenti della Scuola Politecnica dell’Università di Napoli Federico II.”
 
 
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *