Ospedale di Nola, tra annunci e disservizi
Nola – L’ospedale di Nola torna nuovamente al centro della polemica politica. Nei giorni scorsi con un pubblico manifesto Forza Italia ha evidenziato che fra meno di 100 giorni andrà via chi ha gestito la sanità nel territorio.
La risposta non si è fatta attendere. Un contro manifesto a firma di una certa associazione Campania Più ha sottolineato che “Forza Italia del territorio nolano è impazzita. L’Italia è cambiata e questi non l’hanno capito, i manager delle Asl sono scelti dalla Giunta Regionale secondo le procedure di legge e sulla base dei titoli in loro possesso. La salute dei cittadini non è di parte e di tutti, perciò sono le istituzioni a scegliere che deve governarla non anonimi trombettieri”.
Scaramucce in codice che non mutano la drammatica situazione del Santa Maria della Pietà. Nessun reale progetto è stato portato a termine. In molti casi le stesse inaugurazioni sono state in questi mesi annunciate in pompa magna per essere poi puntualmente disdette. L’esempio clamoroso è quello del nuovo pronto soccorso che non si comprende bene perché non venga definitivamente consegnato, nonostante la palese insufficienza di quello provvisorio. Anche l’operatività delle camere operatorie per mancanza di attrezzature non va a regime. Si veda il caso della medicina multi specialistica con 16 posti letto, inaugurata nel mese di marzo 2013, mai aperta per mancanza di personale; nonostante gli sforzi della direzione sanitaria, non si è riusciti a trasferire unità parasanitarie dall’ospedale di Pollena.
E proprio la carenza di personale rappresenta uno dei tasti più dolenti che spesso è causa di episodi a dir poco paradossali. A mancare sono in particolari i chirurghi da impiegare in pronto soccorso. Tutto questo nonostante sulla carta ne siano venti presenti nella pianta organica. Ma come sempre le apparenze possono ingannare. Difficoltà a redigere una corretta turnazione, trasferimenti d’urgenza, difficoltà, soprattutto nei casi di pronto soccorso, a poter reperire medici disponibili ad interventi operatori, sono da tempo normale amministrazione.
Una situazione che si verifica perché una buona parte di essi non è effettivamente abile e arruolabile, visto che molti godono di esenzioni di vario tipo. Ed allora, riguardando meglio la lista e spuntando gli aventi diritto all’esonero ci accorgiamo che la stessa si riduce a sei
Vedendo le cose da questa prospettiva appaiono evidenti i motivi delle difficoltà quotidiane. Se a tutto questo ci aggiungiamo che la pattuglia dei camici bianchi abili all’uso del bisturi è costituito da un unica unità in pianta organica e da altri cinque contrattisti annuali, allora il quadro è completo.
Il problema è stato sollevato più volte, ma al momento un provvedimento strutturale in tal senso non è ancora all’orizzonte. Ed a pagare sono sempre gli utenti. L’ospedale di Nola, per la sua posizione baricentrica, conta un bacino di oltre 500.000 persone. Ed il pronto soccorso quotidianamente è una vera e propria trincea. Una prima linea costantemente sotto attacco e sotto organico. In taluni casi nella turnistica si creano dei veri e propri vuoti, visto che il medico che smonta più volte non sa da chi viene sostituito.
Di Vincenzo Nappi