Legge elettorale: si conferma l’accordo tra Pd e FI
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta, ha incontrato a Palazzo Chigi il premier Matteo Renzi. Al centro del faccia a faccia i nodi ancora aperti della riforma del Senato e la legge elettorale.
«È stato confermato l’impianto dell’intesa raggiunta nei mesi scorsi. L’accordo regge», ha commentato il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. «È stato un incontro molto positivo nel quale si è confermato il percorso detto in passato. Continuiamo a tenere il confronto aperto con tutte le forze politiche e oggi abbiamo approfondito con Forza Italia perché abbiamo l’obiettivo di realizzare le riforme», ha aggiunto Guerini, raccontando l’esito del colloquio fra Renzi e Berlusconi, al quale hanno partecipato anche lostesso Guerini, e Denis Verdini.
Tempi brevi per la riforma della legge elettorale che sarà incardinata al Senato prima dell’estate. È uno dei punti dell’intesa raggiunta oggi nel faccia a faccia fra Renzi e Berlusconi.
Berlusconi soddisfatto dall’esito dell’incontro con Renzi e determinato a spiegare ai suoi parlamentari nell’incontro di oggi pomeriggio perché Forza Italia non deve venir meno al patto del Nazareno. Chi ha avuto modo di parlare con l’ex capo del governo descrive così l’esito della riunione. Nel corso dell’incontro, Berlusconi avrebbe avuto rassicurazione che l’Italicum resterà invariato.
L’intenzione dell’ex capo del governo è stata innanzitutto quella di ribadire al leader Dem che FI resta l’interlocutore più affidabile con cui portare avanti il percorso delle riforme. Nessuna intenzione dunque di venire meno agli accordi presi, ma da parte del Cavaliere, è arrivata la richiesta che anche il Pd faccia lo stesso sulla legge elettorale: dobbiamo andare avanti con l’Italicum così com’è. Il testo che è stato approvato dalla Camera deve essere votato prima dell’estate in Senato, è stata la richiesta di Berlusconi che per l’occasione era accompagnato da Gianni Letta e da Denis Verdini, l’uomo che per FI tiene da sempre i fili della
trattativa con il Pd.
Un ragionamento, quello di Berlusconi, che esclude quindi la disponibilità azzurra ad aprire una trattativa sulle preferenze. Argomento che ha visto sempre l’ex capo del governo contrario. L’intenzione del Cavaliere è ora quella di illustrare ai gruppi di Forza Italia gli accordi presi con il leader del Partito Democratico. Una riunione in cui non si escludono sorprese come i malumori di alcuni azzurri sulla riforma del Senato ma più in generale sull’atteggiamento nei confronti del governo.
Grillo: il premier vede noto pregiudicato. «Il presidente del Consiglio Renzi, nonostante i ripetuti solleciti della delegazione del M5S, non ha ancora fatto sapere quando li incontrerà per discutere della legge elettorale. Nel frattempo stamattina sta incontrando a Palazzo Chigi il Noto Pregiudicato, accompagnato da Gianni Letta, per discutere delle “riforme”». Lo si legge sul blog di Beppe Grillo, pubblicato quando a palazzo Chigi era ancora in corso l’incontro tra Renzi e Berlusconi.
«Sulle riforme appoggeremo o non appoggeremo. Dipende delle proposte», ha poi detto il leader Movimento 5 stelle lasciando la Camera dei deputati dove ha incontrato una delegazione di parlamentari 5 Stelle.
«La loro legge ha dei caratteri incostituzionali. Noi vogliamo le preferenze e abbiamo fatto una cosa nei confini della Costituzione», ha affermato ancora Grillo riferendosi all’Italicum, la legge che riforma il sistema elettorale.
«Da Renzi non vado perché sono un emotivo», ha poi sostenuto Grillo confermando che, al tavolo di lunedì con il Pd, andrà la stessa delegazione che ha incontrato Renzi la settimana scorsa. Renzi «è un po’ boriosetto», ha aggiunto Grillo. «Renzi forse ci crede – ha detto – ma è usato dai poteri forti. Vi ricordate Scajola? Renzi è andato un po’ oltre l’inconsapevolezza». E a chi gli domanda se si fidi del presidente del Consiglio, il leader M5S ribatte: «Non lo so se mi fido».
È «falso» che «il M5S ha perso le elezioni perché non è andato più spesso in televisione». «La televisione ci ha tolto voti perché ha omologato i nostri parlamentari alla Bonafè o alla Picierno. La televisione non ha memoria, non consente di approfondire, è il contrario della strategia comunicativa del M5S. È stato un errore andarci che non sarà più ripetuto», si legge ancora in un post dal titolo «Leggende metropolitane» pubblicato sul blog
di Grillo.
«Matteo Renzi ha concesso oggi udienza al presidente onorario della nuova sezione del Pd aperta qualche mese fa in Piazza San Lorenzo in Lucina: il cav. Silvio Berlusconi. Il presidente facente funzioni del circolo, Denis Verdini, lo sentirà invece telefonicamente questa sera come accade ogni giorno per entrare nel dettaglio»: è quanto scrive su Facebook il coordinatore nazionale di Fdi-An, Guido Crosetto. «Il presidente Berlusconi – aggiunge – gli ha presentato il suo progetto di attivazione di migliaia di Club “Forza Renzi” in ogni Comune italiano e gli ha prospettato alcune idee per un miglior utilizzo a favore dell’Esecutivo di tre reti televisive private e di alcune testate giornalistiche. Hanno anche concordato la strategia per distruggere completamente il centrodestra ed ogni possibilità di rinascita di una vera opposizione, per l’ibernazione della Rai e per la realizzazione di statue raffiguranti entrambe nelle piazze dei principali Comuni italiani. Hanno inoltre concordato sul fatto che Alfano sia un traditore, perché sarebbe stato disposto ad appoggiare un governo di sinistra e che chiunque si professi di centrodestra e non appoggi pienamente Renzi nei prossimi vent’anni dovrà essere zittito in qualunque modo. Dopo essersi scambiati alcune barzellette fantastiche e nuove sulla Merkel e sul Ppe, per concludere hanno incaricato l’on. Rossi e l’on. Boschi di incontrarsi per definire una comune azione per l’acquisto degli abiti».