Expo 2015: si insedia il giudice Cantone nominato da Renzi
Il presidente dell’Autoità anticorruzione Raffaele Cantone ha istituto l’Unità operativa speciale per Expo che «lo coadiuvi nei compiti di controllo e vigilanza sulla correttezza e trasparenza delle procedure connesse alla realizzazione delle opere» di Expo. Lo ha stabilito una delibera dello stesso Cantone, datata 25 giugno e pubblicata sul sito dell’Autorità.
L’Unità operativa speciale Expo 2015 dell’Autorità anticorruzione inizierà dalla settimana prossima i controlli sull’edizione milanese della manifestazione universale, ha annunciato Cantone. «Dalla settimana prossima prenderà il via l’attività di controlli concreti – ha spiegato il magistrato – e già da questa settimana
partirà l’attività specifica finalizzata proprio ai controlli».
A effettuare i controlli sugli appalti Expo previsti dall’articolo 30 del decreto del governo ci sarà «un piccolo ufficio» composto da quattro uomini della guardia di finanza, un ufficiale e tre sottufficiali. Ci sarà una specifica «Unità operativa Expo 2015» prevista dal decreto, che «sarà una unità molto molto ristretta per evitare che aumenti il livello delle spese, tutte a carico di Anac», ha spiegato Cantone. Accanto a un «piccolo ufficio di staff, di tecnici e soprattutto giuristi» provenienti da Anac e che lavoreranno «a tempo parziale» ci sarà un «piccolissimo ufficio che effettuerà i controlli, composto da tre sottufficiali della Guardia di Finanza per i quali ho già chiesto il distacco al comandante generale, coordinati da un ufficiale».
«Sul passato non sono in grado di esprimermi. Stiamo facendo un’analisi dei contratti segnalati nella relazione dell’autorità di vigilanza dei contratti pubblici e su questi abbiamo chiesto spiegazioni a Expo. Molti di questi appalti non erano chiari. Era poco comprensibile il livello di trasparenza. In alcuni casi non si capivano gli importi o come venivano affidati», hapoi sottolineato Cantone.
Questo esame del pregresso, ha aggiunto Cantone nella sua prima conferenza stampa in Prefettura a Milano, «ci servirà per dare indicazioni alla società» per le prossime gare. «Un salto di qualità – ha aggiunto – può e deve essere fatto sul piano della trasparenza». Un obiettivo che «può fare recuperare dal punto di vista dell’immagine internazionale, facendo venire meno aspetti di opacità che si sono finora verificati».
Una delle proposte che Cantone avanzerà al commissario unico di Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, sarà quella di «inserire in tutti i contratti la norma della legge Severino che prevede la revoca dell’appalto in condizione di gravi violazioni», ha detto ancora il magistrato alla guida dell’Autorità anticorruzione.
Una norma, però, che «escludo categoricamente possa essere retroattiva», ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se potesse essere usata per i casi già venuti alla luce di corruzione. Il motivo è che «prevede una clausola contrattuale con l’azienda che vince l’appalto e quindi non può essere prevista ex post». Sarà invece possibile «prevedere il commissariamento dell’azienda, o amministrazione controllata, attraverso la modifica della struttura amministrativa dell’azienda o con il commissariamento del singolo appalto».
Una possibilità, prevista dal decreto pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, «che è applicabile non solo per Expo ma per ogni forma di appalto». Anche se «non sono possibili commissariamenti per appalti diversi da quelli sottoposti a indagine».
Infine, sul caso della Maltauro, la società coinvolta dalle indagini su Expo e che si è aggiudicata due appalti, «mi sono fatto la mia idea – ha detto Cantone – ma voglio approfondire perché è possibile una graduazione delle misure in base alla gravità» di quanto contestato. «Richiederò gli atti pubblici al riguardo al Procuratore della Repubblica di Milano».