Terra dei fuochi, Nugnes: indagini confermano bontà prodotti agricoli

 “Sullo stop alle analisi dei terreni nelle aree della cosiddetta Terra dei fuochi il cambio di coordinamento del gruppo di lavoro a Roma ha creato un rallentamento delle attività che, tuttavia, a breve dovrebbero sbloccarsi consentendo la ripresa degli accertamenti”, così Daniela Nugnes, assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

“Per tranquillizzare ulteriormente i consumatori, inoltre, sui 34 siti di classe 4 individuati, sono 6 i casi in cui le aree erano coltivate ad uso umano e, per queste aree, sono stati regolarmente effettuati i campionamenti, per quattro abbiamo anche già avuto i risultati che hanno dichiarato conformi i prodotti agricoli che, quindi, hanno ricevuto il nulla osta alla vendita. Gli altri due risultati dovrebbero arrivare a breve, ma comunque i risultati ottenuti fino ad ora confermano, come da altre campagne di monitoraggio svolte dalla Regione, che i prodotti campani che arrivano sul mercato sono sani e ipercontrollati”.

“Così come previsto anche dal decreto interministeriale – aggiunge – gli agricoltori, i cui terreni ricadono nelle aree di categoria 5, 4 e 3 individuate dallo stesso decreto dell’11 marzo del 2014, possono chiedere alle Asl un controllo ufficiale sulle produzioni e, una volta accertata la salubrità dei prodotti, avere il via libera definitivo alla commercializzazione. Per venire incontro a questi imprenditori agricoli, inoltre, con l’assessorato alle Attività produttive stiamo lavorando a un piano straordinario di azione che possa prevedere anche il rimborso per questi accertamenti”.

Per maggiori informazioni è possibile collegarsi al sito http://www.agricoltura.regione.campania.it/terra_fuochi/terra_dei_fuochi.html.

“Comprendo le difficoltà che stanno vivendo gli agricoltori della zona di Villa Literno e di tutte le aree ricadenti nella cosiddetta Terra dei fuochi. E’ per questo che continuiamo ad essere vigili e a lavorare per tutelare la nostra agricoltura e per evitare che si possano compiere vere e proprie azioni di sciacallaggio nei confronti del comparto al momento della commercializzazione dei prodotti”, conclude la Nugnes.

 

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