Coppa del Mondo: Brasile-Croazia 3-1

E’ già il Mondiale di Neymar, ma non è stato un bell’inizio. Il generoso rigore concesso al Brasile, al 26′ del secondo tempo, con la squadra di casa che arrancava di fronte alla Croazia, è stata la mossa che ha indirizzato la partita e non è stato certo un bel vedere. Fred si è buttato appena il croato Lovren lo ha sfiorato ma l’arbitro giapponese Nishimura non ha avuto esitazione e ha indicato il dischetto, mentre il n.9 indicava verso l’alto per ringraziare il cielo.
Neymar ha trasformato, con il suo caratteristico modo di battere i penalty (quasi fermandosi), ha realizzato così la propria doppietta (si era sul 2-1) e ha reso felici duecento milioni di connazionali, per l’esultanza anche della Presidente Dilma in tribuna Vip. Ma se questo deve essere il modo per far cessare proteste e manifestazioni, cercando di dare una mano alla squadra di casa, allora va sottolineato che forse lo sport è un’altra cosa, a meno di non voler rivivere l’esperienza di Argentina 1978, quando tutto era già scritto. Perfino Tv Globo e altri ‘media’ hanno sottolineato l’errore di Nishimura, sottolineandone quindi i riflessi sul risultato finale a favore della Selecao. Meno male che la prodezza nel recupero di Oscar, con una rete quasi ‘da calcetto’ ha reso meno amara la sconfitta della Croazia, nel senso che, dal punto di vista del risultato, a questo punto avrebbe perso comunque.
La partita era cominciata con il fallimento del ‘Progetto Zero’ (nel senso di gol incassati dalla difesa ‘canarina’ durante tutto il Mondiale) di capitan Thiago Silva: Marcelo deviava nella propria porta un cross di Olic sul quale Jelavic era riuscito a intervenire soltanto parzialmente. L’incubo di una falsa partenza della Selecao incombeva sul nuovo stadio di San Paolo, con la Croazia che, come aveva promesso il suo ct Nico Kovac, rendeva la vita molto dura alla squadra di casa, con le giocate di Modric e le iniziative di Olic e Perisic. Solo Oscar sembrava essere dentro la partita, poi però Neymar, in precedenza ammonito per un accenno di gomitata sul volto di Modric, tirava fuori dal suo infinito repertorio tecnico un tiro dalla distanza di sinistro, dopo azione personale, sul quale Pletikosa dava la netta impressione di partire in ritardo.
Era la rete che faceva esplodere l’Itaquerao e una nazione intera, ma anche il segnale di una riscossa che nella ripresa senza quel rigore che ha tagliato le gambe ai croati forse non si sarebbe concretizzata. A quel punto la squadra ospite cominciava a innervosirsi, segnava anche un gol giustamente annullato per fallo di Olic su Julio Cesar e aveva un’occasione con Modric con un bel tiro parato dal portiere brasiliano. Ma la squadra di Kovac non era più lucida, nel frattempo Scolari aveva rinforzato il centrocampo con gli ingressi di Hernanes e Ramires, e dopo la prodezza di Oscar la prima grande feste oroverde poteva cominciare. Il Brasile corre già verso l’Hexa.

 

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