Concerto del primo Maggio con tanti big
Facciamo una scommessa: il concertone del Primo maggio a piazza San Giovanni farà di nuovo il pieno. Effetto tradizione, effetto appuntamento gratuito, perfino effetto freschezza perché, in un cartellone in cui non ci sono ultrastar nazionalpopolari, viene dato spazio a un panorama capace di suscitare una curiosità accompagnata dal senso di freschezza.
Una festa in clima da spending review perché, inutile negarlo, i soldi non ci sono e, quindi, niente nomi roboanti internazionali, come è spesso accaduto in passato (daRobert Plant agli Oasis, agli Iron Maiden, Lou Reed, i Radiohead, Sting, i Blur, Bon Jovi, gli Eurythmics, Nick Cave, Chuck Berry) e neppure nazionali (qui sono passati un po’ tutti a cominciare da Vasco Rossi). Stavolta si fa di necessità virtù, si aguzza l’ingegno e, dunque, ecco un cartellone dal profilo giovane e alternativo, che concede spazio al rap Rocco Hunt e Clementino, alla musica indie e ha pochi veterani come Pelù, attualmente in vacanza concordata dai Litfiba (e il rocker fiorentino si presenta coi suoi Bandidos), come i Tiromancino dei fratelli Zampaglione, tornati in vita dopo una lunga astinenza, i Modena city ramblers, storici rappresentanti di un combat folk irish-padano che ha consentito alla band emiliana di raccogliere un vasto e fedele pubblico e c’è l’idea suggestiva di affidare al jazzista Stefano Di Battista 50 sax del Conservatorio di Santa Cecilia.
La concorrenza Certo, quest’anno si fa più insidiosa la concorrenza di un altro Concertone, quello organizzato a Taranto, al Parco Archeologico delle Mura Greche, da un gruppo di operai e cittadini che si è formato dopo il sequestro degli impianti inquinanti dell’Ilva nel 2012. Insomma: obiettivo legato ai temi dell’ambiente e palco animato da alcuni transfughi dell’evento romano. Mannoia, 99 Posse, Capossela, Caparezza, Afterhours, Tre AllegriRagazzi Morti, Sud Sound System, Paola Turci, Diodato, Filippo Graziani. A condurre Luca Barbarossa, Andrea Rivera e Valentina Petrini.
A Roma i conduttori sono due giovani come l’attore e regista, la giornalista e presentatrice tv Francesca Barra più l’incursore comico Dario Vergassola.
Ovviamente, ci sarà la consueta copertura televisiva, mentre il cast all’ultimo ha raccolto al suo elenco i nomi dei Velvet e del Piotta. La formula, comunque, cerca di sfuggire dall’abituale menù tutto musicale, irrobustendo le quote degli interventi parlati (cosa peraltro già fatta in passato). Il piatto più sostanzioso resta in ogni caso quello tradizionale (ci sono anche i Perturbazione, la Bandabardò, L’Orchestraccia l’Orchestraccia, i rapper Rocco Hunt e Clementino, Nino Frassica con la sua band, Alberto Bertoli, il figlio di Pierangelo, Francesco Di BellaTaranproject con Daniele Ronda, Levante, Agricantus, Statuto, Brunori Sas, P-Funking Band, Riccardo Sinigallia, Musica a manovella con Gildo Claps, il fratello di Elisa, la ragazza uccisa a Potenza, più i vincitori del contest lanciato lo scorso anno e i tre finalisti di quest’anno).
La musica, però, sarà inframezzata dalle storie che raccontano l’Italia, di ieri, oggi e domani. Tra gli ospiti chiamati a raccontarle, Aldo Cazzullo, Carlo Petrini, Giancarlo De Cataldo, Federica Sciarelli e Gildo Claps, Max Paiella, Maurizio Maggiani, Paola Minaccioni, Sabrina Impacciatore, Livia Travia e Paolo Tumolo, Marzia Ercolani.