Renzi: rivoluzione rosa nelle nomine delle Spa di Stato
La rottamazione di Matteo Renzi tocca il cuore del sistema delle partecipazioni di Stato. Dopo quasi un decennio di potere incontrastato, manager che erano praticamente identificati con le loro aziende devono lasciare il passo. Finisce l’era di Paolo Scaroni in Eni, tre mandati consecutivi e altri due in precedenza nell’Enel. Esce di scena Fulvio Conti, anche per lui tre mandati come amministratore delegato e direttore generale del gruppo elettrico. Via anche Massimo Sarmi, numero uno da ben dodici anni delle Poste. In sella sale una nuova generazione di manager, spesso a cavallo tra la conservazione e l’innovazione. In Eni, per esempio, la tolda di comando va nelle mani di Claudio Descalzi, già a capo del settore esplorazione del Cane a sei zampe. Un manager che conosce l’Eni da dentro come le sue tasche. Renzi ha voluto per tutte le caselle un’alternanza uomo-donna, oltre a una componente rosa nei cda (11 in tutto le donne). Così al vertice del colosso petrolifero è stata scelta Emma Marcegaglia, imprenditrice dell’omonimo gruppo di famiglia ed ex presidente di Confindustria. Una scelta che, c’è da scommetterci, creerà polemiche. In Enel il cambio di guardia è più profondo. Il posto di Fulvio Conti viene preso da Francesco Starace, attualmente numero uno di Enel Green Power, la controllata delle energie rinnovabili del gruppo elettrico. Ma il fatto che Starace sia un manager interno non deve trarre in inganno. I dissapori con l’ex a.d. sono noti, dunque l’arrivo di Starace è considerato dagli osservatori una nomina di discontinuità.