Tensioni nel Pd, Grasso sfida Renzi: non si abolisca il Senato
Grasso contro Renzi: “Non abolite il Senato. Resti un’assemblea di eletti”.
«Nessuno parla di abolire il Senato. Al posto di Renzi farei quello che sta facendo lui, lavorando con tutte le mie forze per superare il bicameralismo perfetto, diminuire il numero dei parlamentari, semplificare l’iter legislativo», ma il Senato dovrebbe avere anche «componenti eletti dai cittadini». Lo afferma il presidente del Senato Pietro Grasso in un’intervista in apertura di Repubblica dove avverte: «Con un ampio premio di maggioranza e una sola Camera politica, il rischio è che possano saltare gli equilibri costituzionali e ridursi gli spazi di democrazia diretta».
«Immagino un Senato composto da senatori eletti dai cittadini contestualmente alle elezioni dei consigli regionali, e una quota di partecipazione dei consiglieri regionali eletti all’ interno degli stessi consigli», dice Grasso. «Per rendere più stretto il coordinamento tra il Senato così composto e le autonomie locali, prevederei la possibilità di partecipazione, senza diritto di voto, dei presidenti delle Regioni e dei sindaci delle aree metropolitane».
L’ipotesi, formulata da Grasso, di «almeno un centinaio di senatori eletti a cui sono delegate funzioni legislative e di controllo di rilievo», è riportata in apertura anche dall’ Unità, che riferisce di un incontro a palazzo Giustiniani, una decina di giorni fa, tra il presidente del Senato e il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Il Senato, il cui nome deve essere mantenuto perchè è «una parola italiana usata in tutto il mondo», nella visione di Grasso con Repubblica «non dà la fiducia, non si occupa di leggi attuative del programma di governo, nè di leggi finanziarie e di bilancio».
Palazzo Madama, «oltre a tutte le questioni di interesse territoriale», dovrebbe occuparsi «delle leggi costituzionali o di revisione costituzionale, di legge elettorale, ratifica dei trattati internazionali, di leggi che riguardano i diritti fondamentali della persona». «Una Camera prettamente ed esclusivamente politica deve essere bilanciata da un Senato di garanzia, con funzioni ispettive, di inchiesta e di controllo, anche sull’attuazione delle leggi», prosegue Grasso. «Chiaramente il Senato dovrà partecipare, in materia determinante, ai processi decisionali dell’Unione Europea, sia in fase preventiva che attuativa».
Sui costi, «diminuendo di un terzo il numero dei parlamentari tra Camera e Senato, e riducendo le indennità, si otterrebbe un risparmio ben superiore a quello che risulterebbe, dalla sostituzione dei senatori», afferma Grasso. Nell’intervista il presidente del Senato commenta la possibilità di una sua elezione al Quirinale. «Non scherziamo», dice. «Sto lavorando per rendere più efficiente il Senato. Da fuori mi vedono come l’ultimo imperatore, io mi sento piuttosto l’ultimo dei mohicani».