Nola, centro storico e dintorni : è boom dei pub

Nola – La gastronomia salverà il centro storico. Per molti è un auspicio, se non addirittura una previsione non proprio campata in aria. Fatto sta che all’ombra dei Gigli si sta assistendo ad un fenomeno molto particolare.

Nelle ultime settimane, infatti, al centro storico, così come nell’anello appena all’esterno del cuore antico della città ,si è registrato un incremento esponenziale di apertura di nuovi locali,per lo più pub e ristoranti dal target giovanile. Una nuova tendenza che fa presupporre ad una vera propria mutazione del tessuto commerciale cittadino che potrebbe rendere Nola sempre più un punto di riferimento per la movida notturna del territorio.

La crisi economica ed il calo dei consumi ha costretto molte attività del centro in particolare a chiudere i battenti. Saracinesche abbassate si trovano nello stesso centralissimo corso Vitale, per non parlare delle zone limitrofe, come via San Felice e via San Paolino. A pesare sono anche i fitti degli stessi locali, ancora troppo alti. Una situazione che ha spinto molte giovani coppie a metter su casa nei comuni limitrofi, in particolare nel vicino vallo di Lauro e nel baianese.

E la desertificazione del centro è alla base anche delle difficoltà delle attività commerciali tuttora presenti che devono fare a meno di una  prima utenza in loco e cioè di quelli che ci abitano. Già da alcuni anni molte attività come bar e pizzerie si sono spostate su via Variante Sette Bis, arteria di passaggio e di collegamento con l’ autostrada, creando un flusso alle porte della città.

Poi negli ultimi mesi c’è chi ha scommesso di nuovo  sul centro storico. Dopo il primo locale, ne è nato un altro e poi un altro ancora. Ora l’effetto domino è ancora in corso. Laddove vi erano negozi di abbigliamento o di altro genere merceologico dal target medio – basso, oggi, vi troviamo pub, pizzerie, e bar. Un fenomeno che è ancora in crescita e che si spera possa costituire un vero e proprio comparto capace di attrarre l’utenza dell’ intero agro senza che la stessa si sposti a Napoli, piuttosto che a Salerno o ad Avellino.

Una cosa è certa: per resistere alla congiuntura bisogna puntare alla qualità e alla creatività. Il tutto a prezzi modici. Chissà che per il centro storico il fenomeno dei locali non possa essere l’ancora di salvataggio per non morire. 

 

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