Nola, protesta Lsu: occupato il Masullo – Theti
Nola – Sbarca anche a Nola la protesta dei lavoratori Lsu e degli appalti storici. A farne le “spese” l’istituto Theti – Masullo. I lavoratori hanno occupato lo stabile, impedendo agli studenti ed al corpo docente l’attività didattica.
Gli Lsu sono estremamente preoccupati per il proprio futuro e si scusano per il disagio procurato. Hanno già ricevuto dalla ditta per cui lavorano la lettera di licenziamento. Alcuni di essi prestano servizio all’interno dello stesso istituto Masullo. Nell’intera area nolana sono circa una settantina. In Campania sono cinquemila. Per tutti, il prossimo 28 febbraio rappresenta una linea dell’orizzonte estremamente incerta.
Per quella data è fissata la scadenza dell’appalto delle pulizie ed al momento non si hanno notizie circa l’ affidamento di uno nuovo servizio. “Dopo tanti tentativi – recita una nota – tante manifestazioni, il governo non chiude la vertenza rispetto alle richieste dei lavoratori, in particolare il mantenimento delle 3 ore e l’esclusione della cassa integrazione, ad oggi la situazione dei lavoratori e delle lavoratrici, resta fortemente incerta e precaria per gli oltre 5000 addetti”.
Ma la sensazione non è quella delle migliori. I lavoratori hanno timore, infatti, che l’esito delle vicenda possa concludersi nella migliore delle ipotesi proprio con la cassa integrazione ed una drastica riduzione delle risorse destinate al personale. Uno scenario che si tradurrebbe con una contrazione delle ore di lavoro ed automaticamente dello stipendio. Quest’ ultimo, al momento, si aggira intorno alle 800 euro. Il timore è che lo stesso possa essere addirittura dimezzato rendendo ancor più precaria la condizione dei lavoratori.
“Serve una netta inversione di tendenza – prosegue la nota dei lavoratori che ieri hanno occupato il Masullo – Theti – per queste ragioni, le lavoratrici e i lavoratori proclamano lo stato di agitazione permanente con il blocco delle attività didattiche, consapevoli per i disagi che inevitabilmente produrranno nei confronti dei ragazzi, dei genitori e la comunità intera. Chiediamo la vostra solidarietà e comprensione per la soluzione definitiva della nostra vertenza”.
Solidarietà che sembra essere stata accordata implicitamente nella prima giornata di protesta, trascorsa senza disordini e incidenti. Questa mattina le cose potrebbero andare in maniera diversa. L’intervento delle forze dell’ordine resta l’estrema ratio, ma in qualche modo occorrerà trovare un punto di incontro per consentire la ripresa dell’attività didattica. I lavoratori da parte loro hanno ribadito la ferma convinzione di proseguire la lotta per la difesa del proprio posto di lavoro, da perseguire sempre in maniera pacifica e civile.