Papa: anche parole possono uccidere
“Gesù – ha ammonito il Papa – ci ricorda che anche le parole possono uccidere! Pertanto, non solo non bisogna attentare alla vita del prossimo, ma neppure riversare su di lui il veleno dell’ira e colpirlo con la calunnia”. Il Papa all’Angelus ha commentato la frase di Gesù sul quinto comandamento: “Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio”.
“Ma che cosa significa questo ‘pieno compimento’ della Legge? E questa giustizia superiore in che cosa consiste?”, ha chiesto il Papa, che commentava il discorso della Montagna nella parte relativa alla osservanza della legge ebraica. “Gesù stesso – ha spiegato il Pontefice – ci risponde con alcuni esempi, mettendo a confronto la Legge antica e quello che Lui ci dice. Inizia dal quinto comandamento del decalogo: ‘Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai’; Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio’. Con questo, – ha rimarcato papa Bergoglio – Gesù ci ricorda che anche le parole possono uccidere! Pertanto, non solo non bisogna attentare alla vita del prossimo, ma neppure riversare su di lui il veleno dell’ira e colpirlo con la calunnia. Gesù propone a chi lo segue la perfezione dell’amore: un amore la cui unica misura è di non avere misura, di andare oltre ogni calcolo”.