Nola – Primarie centro sinistra, Salvatore Velardi: “L’indicazione di Passaro avvenuta con modalità da amici da bar”

Nola – Il Partito Democratico nolano a pochi mesi dal tentativo di rilanciare una nuova e più vigorosa azione politica è già nel pieno caos. Ad evidenziare le mille crepe ed il “calo di entusiasmo all’interno del partito, sono le dichiarazioni di Salvatore Velardi, responsabile locale della Cgil e membro del coordinamento del Pd. Velardi in una durissima nota contro la dirigenza locale del partito conferma la sua decisione di sostenere alle prossime primarie, Gianluca Napolitano (Città Viva – Sel), evidenziando come la scelta del Pd di indicare invece Francesco Passaro sia stata tutt’altro che unitaria, così come recita il comunicato stampa ufficiale del partito. 

Di seguito riportiamo la nota integrale di Salvatore Velardi

“Le reazioni scomposte, da parte di alcuni membri del Coordinamento cittadino del Pd di Nola, ed i “non chiarimenti” del Segretario e della Presidente del Circolo, di come si sono svolti i fatti all’indomani della mia decisione di rendere pubblico il sostegno alla candidatura di Gianluca Naolitano a sindaco per le prossime amministrative, mi hanno lasciato perplesso e parecchio dubbioso.

Non riprendo, per non tediare il lettore, le motivazioni che ho posto alla base del mio pronunciamento e che in nessun modo sono state messe in discussione dai diretti interessati.

Però, visti i diversi (ed anche divertenti), fuochi di sbarramento che da più parti mi sono piovuti addosso, sono costretto a ricostruire l’intera vicenda (almeno dal mio punto di vista). 

Gli altri, ovviamente, sono liberi di confutare la mia ricostruzione.

Mi trovo costretto a farlo perchè da alcune dichiarazioni di costoro emerge una lettura che, ritengo, non corrispondere a verità. Si tratta di una piccola vicenda politica che potrei riassumere (per renderla dignitosa) come uno scontro/confronto tra chi ha una visione “padronale” del partito e chi, invece, ritiene che un “Partito realmente Democratico” debba, ad ogni livello, favorire la partecipazione ed il coinvolgimento dei propri iscritti, nelle forme e nei modi stabiliti. 

Un Partito che può e deve serenamente sccettare l’esistenza di un dissenso, più o meno forte. Basta guardare a ciò che accade ai massimi livelli: altro che PD di Nola. 

Ma fino ad oggi le scelte di questo gruppo dirigente sono andate in tutt’altra direzione.

E’ ampiamente noto che nel Coordinamento (ma anche fra autorevoli rappresentanti del PD provinciali e nazionali) diversi sono i dirigenti contrari allo strumento delle Primarie e che mal lo digeriscono. 

Sia il Segretario che la Presidente, d’altra parte, riconoscono che la scelta delle Primarie “è stata adottata all’esito di numerose discussioni interne dirette a fugare i dubbi e le perplessità rappresentate da molti membri del direttivo.”

Costoro hanno tentato di tutto per non realizzarlo. Hanno cercato, in ogni modo, di evitare che la scelta del candidato a sindaco venisse affidato alla libera scelta dell’elettore. Forse avrebbero preferito (come sempre si è fatto a Nola) che 3 o 4 capibastone decidessere tutto davanti a un camino.

Il gioco è saltato. Il disegno, presente fino all’ultimo minuto, sventato

Siamo riusciti (in pochi, per la verità) a battere queste resistenze. 

E proprio perchè convinto della grande valenza rivestita dalle Primarie, ho più volte sostenuto la necessità di individuare e proporre una candidatura fortissima, espressione del mondo della cultura, delle professioni  e delle competenze. Una candidatura fortemente caratterizzata e riconosciuta dai cittadini di Nola. Avevo, in tale dibattito, avanzato una proposta che ritenevo capace di aprire scenari inediti e fortemente innovativi per la politica locale.

Questa candidatura, riconosciuta dai più come autorevolissima, è purtroppo sfumata (sembra per una questione di “inopportunità”). 

In una successiva riunione di Coordinamento proponevo la necessità di individuare una candidatura similmente autorevole da sostenere come candidato dell’intero Circolo. Ma a questa posizione vi fu una dichiarazione politica da parte del sig. Passaro che annunciava che, anche in presenza di una candidatura condivisa del Coordinamento, lui avrebbe comunque presentato la sua di candidatura. Manifestai il mio profondo dissenso verso quelle posizioni. 

Alle riunioni successive del Coordinamento non ho partecipato anche perchè le convocazioni erano molto discutibili nelle forme e nei modi  e non consentivano una reale e proficua partecipazione da parte di tutti i membri. 

Ho saputo successivamente, da altri membri dell’Organismo, che nelle riunioni successivamente tenute è stata discussa la candidatura di Partito nella persona di Francesco Passaro. Sembra che questa designazione sia avvenuta con modalità del tipo “amici da bar” e in presenza di pochi membri del Coordinamento. Il tutto, sembra, senza un voto formale dei membri. 

Di sicuro non vi era il mio voto. 

Pertanto se pure la proposta di Passaro è stata votata posso ben sostenere che essa sia stata fatta all’unanimità dei “soli pochi presenti” e senza i numerosi assenti.

Tutto ciò mi è dovuto per chiarire quanto è accaduto.

Avrei di sicuro preferito evitare di richiamare questi non edificanti percorsi che poco interessano ai cittadini, agli elettori, agli iscritti del Partito Democratico di Nola. 

Di fronte alle insinuazioni, alle dichiarazioni, ai comunicati vari, che da più parti sono intervenuti, sono stato costretto, mio malgrado, a scendere ad un livello che, solitamente respingo e rifuggo e che non rientra nel mio stile.

Da qualche parte, addirittura, sono state ipotizzate mie preventive (e forse successive?) dimissioni.

Desidero ricordare che non ho mai inteso far parte del Coordinamento. Avevo, invece, chiesto di essere un “invitato permanente”, felice di mettere la mia esperienza  a disposizione di un Circolo che manifestava la voglia di ripartire dopo un lungo periodo di assenza. 

Registro che quello slancio iniziale si è, nel corso di questi mesi, non solo affievolito, ma addirittura esaurito e che la qualità politica dimostrata lascia molti dubbi e preplessità.

Coloro che intendessero avviare una procedura di “espulsione” o altro, facciano pure. Resto fermamente convinto che il Partito Democratico rappresenti l’unico contenitore politico credibile a disposizione di iscritti e di cittadini. Per questi motivi non ho alcuna intenzione di sgombrare il campo. Mi dovranno, purtroppo per loro, sopportare ancora.

In ogni caso auguro al candidato del Partito Democratico eletto all’unanimità (esclusi gli assenti) e, naturalmente, a tutti gli altri i migliori successi nell’interesse della coalizione alternativa a quella del centro-destra. 

Ritengo che l’affermazione della coalizione di alternativa sia ben altra cosa rispetto ai  capponi di Renzo e Lucia”.

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