Juve, a Tevez manca solo il gol
E’ nato a Buenos Aires, tifa Boca Juniors, sogna il Mondiale in Brasile, fa l’attaccante, è arrivato alla Juve dalla Premier League con la fama di piantagrane e insegue ancora il suo primo gol del 2014. E’ Osvaldo? Sì, ma l’identikit vale anche per Tevez, 30 anni ieri e tanta voglia di festeggiare con un gol.
Si è parlato molto del suo incredibile digiuno nelle coppe europee, dove l’Apache non segna da quasi cinque anni (7 aprile 2009, Manchester United-Porto 2-2). Ma l’argentino sta praticando suo malgrado una piccola dieta del gol anche in Italia. L’ultimo squillo risale infatti a un mese e mezzo fa (22 dicembre 2013, Atalanta-Juventus 1-4), dopodiché è rimasto a secco per cinque giornate, più uno spezzone di Coppa Italia.
E’ presto per parlare di crisi, ma l’astinenza comincia a infastidire lo stesso Tevez, raggiunto da Vidal e Immobile a quota 11 gol, sul terzo gradino del podio dei cannonieri. Domenica a Verona – insieme a Llorente e con Osvaldo di scorta in panchina – proverà a bissare il gol segnato ai gialloblù all’andata. E, intanto, a mandare un altro messaggio al ct dell’Argentina Sabella, pressato da un’intera nazione affinché porti “el jugador del pueblo” al Mundial. Da chi vorrebbe ritrovare il gol e la Nazionale a chi si accontenterebbe di recuperare la fiducia del suo club. E’ il caso di Quagliarella, oggi di nuovo in gruppo dopo una settimana da separato in casa Juve. L’uomo in più del sovraffollato attacco bianconero paga la sua deludente prestazione in Coppa Italia contro la Roma, i “no grazie” alle varie destinazioni offertegli da Marotta (a giugno lo aspetta la Lazio) e il rovente botta e risposta tra il suo agente e lo stesso ad bianconero. La Cina intanto è sempre meno vicina: il Guangzhou, infatti, è a un passo da Diamanti, la prima scelta di Marcello Lippi.
Si è parlato molto del suo incredibile digiuno nelle coppe europee, dove l’Apache non segna da quasi cinque anni (7 aprile 2009, Manchester United-Porto 2-2). Ma l’argentino sta praticando suo malgrado una piccola dieta del gol anche in Italia. L’ultimo squillo risale infatti a un mese e mezzo fa (22 dicembre 2013, Atalanta-Juventus 1-4), dopodiché è rimasto a secco per cinque giornate, più uno spezzone di Coppa Italia.
E’ presto per parlare di crisi, ma l’astinenza comincia a infastidire lo stesso Tevez, raggiunto da Vidal e Immobile a quota 11 gol, sul terzo gradino del podio dei cannonieri. Domenica a Verona – insieme a Llorente e con Osvaldo di scorta in panchina – proverà a bissare il gol segnato ai gialloblù all’andata. E, intanto, a mandare un altro messaggio al ct dell’Argentina Sabella, pressato da un’intera nazione affinché porti “el jugador del pueblo” al Mundial. Da chi vorrebbe ritrovare il gol e la Nazionale a chi si accontenterebbe di recuperare la fiducia del suo club. E’ il caso di Quagliarella, oggi di nuovo in gruppo dopo una settimana da separato in casa Juve. L’uomo in più del sovraffollato attacco bianconero paga la sua deludente prestazione in Coppa Italia contro la Roma, i “no grazie” alle varie destinazioni offertegli da Marotta (a giugno lo aspetta la Lazio) e il rovente botta e risposta tra il suo agente e lo stesso ad bianconero. La Cina intanto è sempre meno vicina: il Guangzhou, infatti, è a un passo da Diamanti, la prima scelta di Marcello Lippi.