Radiazioni e gravidanza: la campagna di informazione dei Lions Club Nola

Nola – Le usuali tecniche di indagine oggi ampiamente utilizzate, quali gli esami radiologici o esami medico-nucleare,  eseguiti a scopo diagnostico durante la gravidanza, sono spesso motivo di grande preoccupazione della madre e non di rado anche del medico curante. Il timore scaturisce dal fatto che questi esami fanno uso di radiazioni ionizzanti che, se portate a dosi elevate, possono realmente causare malformazioni , ritardo di sviluppo e anche la morte dell’ embrione o del feto. Purtroppo questo dato fondamentale non e’ spesso noto al pubblico e non e’ sempre conosciuto dai medici non specializzati in radiologia o medicina nucleare. Per questo motivo il dottore Armando Masucci,  direttore della struttura complessa di medicina preventiva dell’ ospedale Giuseppe Moscati di Avellino, con il dottor Antonio Daniele, esperto qualificato di terzo grado di radiazioni nucleari, appoggiati anche dal Lions Club Nola Giordano Bruno nella persona del presidente il dottor Salvatore Napolitano, stanno portando avanti una campagna di informazione e sensibilizzazione nei confronti di questi argomenti, affinche’ ci possa essere maggiore chiarezza e minori allarmismi. Il ciclo di incontri si e’ tenuto, e con molta probabilita’ proseguira’ nei prossimi mesi, presso la stessa sede del nosocomio avellinese durante lo scorso mese di dicembre, lasciando avvertire la partecipazione in massa di tantissime ragazze, anche studentesse interessate all’argomento.

“Gli effetti delle radiazioni ionizzanti sugli embrioni e sui feti sono stati oggetto di studio del nostro comparto sanitario e con i dati a noi oggi noti abbiamo determinato i danni indotti al feto esposto a radiazioni- in modo limpido il dottor Daniele espone così la sua relazione durante il convegno- il tipo di effetti riscontrati sul nascituro dipendono dalla fase della gravidanza in cui si verifica l’ esposizione alle radiazioni”

“Nella prima fase della gravidanza – continua il dottor ma succi – quando il numero di cellule è ridotto, l’ effetto delle radiazioni può manifestarsi in un mancato impianto o nella morte intrauterina”.

 Infine se l’ esame diagnostico necessario per una madre fossero risonanze magnetiche, ultrasuoni o ecografie non si evidenziano per queste tipologie di esame nessuna controindicazione, né tantomeno sono identificati rischi o effetti dannosi per la madre o per il bambino. In via precauzionale si preferisce nei primi tre mesi di gravidanza non indicare l’ esame di Risonanza magnetica per la madre al fine di ridurre al minimo l’ esposizione del feto in una fase estremamente delicata.

   di  Rossella Avella

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