Governo Letta: è scontro sulla manovra con i sindaci

Il governo di Enrico Letta è sotto tiro e si gioca questa mattina a Montecitorio la carta della fiducia nel tentativo di respingere gli assalti dell’opposizione, ma anche da sindaci e industriali. Sulle misure è scontro tra il premier e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Anche i sindaci sono in rivolta e scoppia il caso delle slot machine.

Il voto finale silla manovra è previsto oggi in tarda mattinata, ma secondo il regolamento di Montecitorio occorreranno poi votare tutti gli ordini del giorno prima del voto sull’intero provvedimento, che potrebbe slittare a sabato. Il Senato ha già fissato a lunedì pomeriggio la seduta per il sì definitivo.

Nel giorno in cui la legge di stabilità viene precisata nei suoi contenuti definitivi, e il governo pone la fiducia alla Camera, la polemica scoppia non tanto sulle misure in essa contenute, quanto su quello che non c’è. Ad accendere la miccia in pubblico è stato il Squinzi, che mercoledì aveva detto le stesse cose al premier a quattro occhi a Palazzo Chigi: questa legge di stabilità «non è sufficiente» ad aiutare una ripresa economica fiacchissima, con una disoccupazione alta fino a tutto il 2015. Parole a cui Letta replica: la crescita ci sarà se non si «sfasceranno i conti».

E proprio da pochi minuti il Governo ha ottenuto la fiducia dalla Camera ed è atteso il passaggio al Senato per l’approvazione definitiva.

 

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