L’11 dicembre il Governo sarà in Parlamento per chiedere la fiducia
L’11 dicembre il governo sarà in Parlamento per chiedere la fiducia delle Camere all’inizio della nuova fase determinata dall’uscita di Forza Italia dalla coalizione. È la decisione scaturita dall’incontro che Giorgio Napolitano ed Enrico Letta hanno avuto ieri sera al Quirinale, convenendo «sulla opportunità di un sollecito passaggio parlamentare che consenta di prospettare indirizzi e contenuti dell’attività di governo, segnando la discontinuità intervenuta tra la precedente e la nuova maggioranza».
Quanto alla data, si indicava «la prossima settimana» per lo svolgimento del dibattito in Parlamento, «pur essendo tuttora in corso la sessione di bilancio». Ma quando tutto sembrava avviarsi su binario tranquillo, col sostanziale assenso anche dei fuorusciti di FI, dagli schermi di ”Piazza pulita“ è arrivata la gelata di Matteo Renzi: «La sera del 9 partecipo alla riunione dei gruppi parlamentari per decidere quale atteggiamento tenere l’11, quando Letta si presenterà alle Camere».
Annunciava l’uomo che la sera prima del 9 dovrebbe – secondo tutte le previsioni – essere incoronato leader del Pd, aggiungendo che «le decisioni non le prenderà il segretario, ma quelli che andando alle primarie sceglieranno anche la linea del partito capo della coalizione». «Ora o mai più – rafforzava la sua sfida il sindaco di Firenze – il Pd ha adesso la maggioranza per fare le cose. Se Grillo e Berlusconi vedono un governo che tentenna, ci portano via di peso». E tra le cose da fare subito Renzi indica tre priorità: una «riforma seria della politica» che porti al risparmio di un miliardo di euro; un grande ”Job act“ destinato a incrementare l’occupazione e a sfoltire le norme che ingessano il mercato del lavoro; l’Europa da orientare verso la crescita. Il tutto, aggiunge il sindaco, passando per la legge elettorale che – avverte – «non la fanno i saggi o il ministro Quagliariello: si fa in Parlamento».
ASPETTATIVE DI FORZA ITALIA
Napolitano, rinnovando la sua fiducia al premier Letta, non ha però voluto disattendere le aspettative di Forza Italia, i cui capigruppo Brunetta e Romani nell’incontro avuto venerdì col capo dello Stato avevano richiesto un esplicito segnale di discontinuità da verificare in Parlamento. E così, alla nota del Colle, che chiede un programma, è seguita a tamburo battente quella dei capigruppo azzurri in cui si prende atto «della sollecita risposta del presidente della Repubblica alla nostra richiesta su una parlamentarizzazione della crisi di governo dopo l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza. Con questo passaggio alle Camere – sottolineano Brunetta e Romani – finirà in modo definitivo il governo delle larghe intese, e con esso questa fase della legislatura».
L’appuntamento dell’11, d’altra parte, viene colto dalla maggioranza come l’opportunità per tracciare una nuova road map del governo. Qualche anticipazione è venuta dallo stesso Letta, il quale ha affermato che «nel momento in cui l’uscita dalla crisi pare così a portata di mano, ai nostri cittadini dobbiamo risposte concrete su temi concreti, che ora devono diventare fatti concreti, soprattutto su crescita e occupazione».