“Mandatopoli”, prima delle ferie e di Natale le casse comunali diventano un bancomat

Nola – Le indiscrezioni si rincorrevano da tempo. Pagamenti per opere mai eseguite, mandati di liquidazione ripetuti più volte. Ormai di Mandatopoli si conosceva quasi tutto. Le continue visite al palazzo di città da parte della Guardia di Finanza facevano presagire che prima o poi tutte le tessere sarebbero andate al loro posto ed il quadro delle responsabilità delineato.

 

 Chi per anni ha utilizzato le casse del comune come un proprio “bancomat” personale aveva le ore contate. Il count down è terminato ieri, quando alle prime luci dell’alba un’ operazione congiunta di Guardia di Finanza e Carabinieri ha portato all’arresto di quattro persone.

 

Si tratta di tre impiegati del comune di Nola e di un imprenditore. Tutti nolani. In particolare, ad essere colpiti da un provvedimento di custodia in carcere sono stati  Filomena De Sena, 53 enne, impiegata comunale e addetta all’ufficio servizi finanziari e mandati del comune di Nola, Angelo Ranieri, 60 enne, impiegato del comune di Nola e addetto all’ufficio servizi finanziari e gestione bilancio del comune di Nola, Antonio Mercogliano, 50 enne, imprenditore titolare di una omonima ditta individuale.  Salvatore Galeotafiore, 54 enne, anch’ egli impiegato del comune di Nola presso l’ufficio servizi finanziari – magazzino, è stato, invece, raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari.

 

Ma il cerchio di quella che è stata definita una vera e propria associazione a delinquere è destinato ad ampliarsi. Altre cinque persone, infatti, sono state raggiunte da altrettanti avvisi di garanzia.

 

Secondo la Procura di Nola che nel corso di una conferenza stampa, alla presenza del Capo della Procura, Paolo Mancuso e del pubblico ministero che ha coordinato le indagine, Giuseppe Visone, ha illustrato i dettagli dell’operazione, gli arrestati avevano dato vita ad una vera e propria organizzazione criminale volta alla sottrazione di ingenti somme di denaro dalle casse comunali. Un sistema “tanto semplice quanto devastante nei suoi esiti” lo ha definito il Gip, il dottor Campoli.

 

I componenti del sodalizio erano riusciti a formare, nell’arco di dieci anni, 43 falsi mandati di pagamento relativi ad opere pubbliche mai realizzate o servizi mai resi, inserendo tali disposizioni di pagamento nell’apposito software di gestione dei pagamenti utilizzato dal Comune di Nola. Attraverso tale iter illecito i funzionari comunali riuscivano a far giungere ingenti somme di denaro nella disponibilità dell’imprenditore arrestato e di altri privati, che provvedeva a ridistribuirli tra tutti i componenti dell’associazione a delinquere. Dai riscontri pare che Mercogliano sia stato beneficiario dei mandati di pagamenti in questione fino all’anno 2010. Poi sarebbero entrati in gioco altri soggetti le cui responsabilità sono in corso di definizione. Un sistema che avrebbe portato alla sottrazione di circa 1.321.655 di euro dalle casse comunali.  

 

I pagamenti avvenivano di solito o nel periodo pre feriale o pre -natalizio. Periodi non casuali, quando una maggiore disponibilità di denaro fa gola a tutti. Un meccanismo oliato e consolidato che però si è “inceppato” lo scorso luglio. La “buccia di banana” è stato un mandato di pagamento platealmente anomalo da richiamare l’attenzione di tutti. Mandato che tra l’altro all’epoca venne restituito dal beneficiario. Da questo episodio sono partiti tutti i riscontri con la piena collaborazione dell’amministrazione comunale retta dal sindaco Geremia Biancardi. Collaborazione che è stata anche sottolineata dal capo della Procura, Paolo Mancuso. Ed il percorso a ritroso ha svelato tutte le pieghe di un sistema decennale di frode ai danni delle casse comunali. Il modo con il quale, facendo leva sui residui di bilancio, si individuavano i capitoli capienti per replicare gli indebiti pagamenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *