Allegri: ‘Ora serve coraggio

Se il futuro societario del Milan è incerto dopo la svolta chiesta da Barbara Berlusconi, quello di Massimiliano Allegri è piuttosto chiaro: sull’allenatore pende una spada di Damocle, non è certo la situazione più comoda per presentarsi contro il Barcellona domani al Camp Nou. ”Non mi agita questa partita né quella di domenica con Chievo, non mi agitano le partite in generale quando si giocano con lo spirito giusto”, ha spiegato il livornese dalla Spagna mentre quasi in contemporanea Emilio Fede raccontava a Radio24 che ”fosse per Berlusconi, caccerebbe Allegri” e che ”a Silvio piace Inzaghi”. Nel pomeriggio Inzaghi, dopo il 2-6 dell’andata, con la Primavera rossonera ha strappato un prezioso 1-1 contro gli Under18 del Barcellona nella Uefa Youth League. Firmerebbe per lo stesso risultato Allegri, consapevole che è complicato ripetere al Camp Nou il pareggio di due settimane fa a San Siro per una Milan che non vince da quattro partite, non lo ha mai fatto in trasferta in questa stagione e ha gli uomini contati. Almeno un punto aiuterebbe i rossoneri a consolidare il secondo posto nel girone e porterebbe un minimo di serenità nel momento più complesso della gestione di Allegri nonché forse dei 28 anni rossoneri di Adriano Galliani, per la prima volta messo in discussione dalle critiche di Barbara Berlusconi, attesa in tribuna al Camp Nou per la partita. ”Io metabolizzo tutto, vado avanti assolutamente sereno”, ha detto l’ad rossonero, glissando sul dualismo con la figlia del presidente e augurandosi che il Milan si risvegli sentendo ”quella musichetta della Champions che ci fa bene”. ”Non commento le decisioni societarie, noi abbiamo il dovere di risalire in classifica”, ha chiarito l’allenatore che dopo il ko con la Fiorentina e i tre giorni di ritiro spera in una reazione, in Champions e a Verona. ”Al Chievo penseremo solo dopo la partita con il Barca. Non partiamo come vittime sacrificali ma sappiamo che è la squadra più forte al mondo – ha spiegato l’allenatore che medita anche di passare al centrocampo a quattro -. Servono attenzione e il coraggio di giocare bene tecnicamente quando ci verranno a pressare. Uscire dalla crisi in una partita non si può, ma possiamo riprenderci. Su questa squadra 15 giorni fa c’erano pensieri diversi”. Un concetto molto simile a quello espresso poche ore prima da Galliani, in una sorta di difesa implicita dalle critiche alle sue principali operazioni di mercato. ”Il calcio è stranissimo, bisognerebbe avere la memoria più lunga: ora molti ce l’hanno con Balotelli, ma ricordo che l’anno scorso senza Balotelli non saremmo mai andati in Champions League e ora saremmo a fare un’amichevole da qualche parte… – ha osservato l’ad prima di volare a Barcellona – Kakà era un oggetto misterioso perché si è fatto male alla prima partita, e poi un errore è diventato una genialata. Kakà è un grande, grande giocatore”. Il brasiliano è anche il leader senza fascia di uno spogliatoio che rimpiange un capitano come Ambrosini in questo momento delicato. Come se non bastasse, alla vigilia si sono infortunati Nocerino (problema muscolare) e Amelia (contusione a una mano), e fra i soli 18 convocati ci sono il febbricitante Zaccardo e Bonera, al rientro dopo tre mesi passati a curare una frattura alla rotula destra.

 

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