Quattro nolani vincitori del concorso di idee della Regione Campania
Nel mese di novembre 2012 la Regione Campania, Area Governo del Territorio, ha bandito un concorso di idee per giovani professionisti dal titolo “Modelli sperimentali per una pianificazione e una progettazione innovativa: idee per la valorizzazione dei paesaggi campani” con l’obiettivo diacquisire progetti-pilota sperimentali per il recupero e la gestione del territorio, finalizzati alla redazione del nuovo Piano Paesistico Regionale.
Il gruppo di giovani architetti di Nola composto da Luisa Mauro, capogruppo, Dario Esposito e Daniela Esposito, insieme ad Adriano Stinca, agronomo, hanno aderito al concorso scegliendo come area di intervento l’intero agro nolano. Partendo da uno studio del paesaggio a grande scala, per poi concentrarsi su aree ristrette, sono giunti a definire proposte progettuali dettagliate sul territorio di Nola e di Somma Vesuviana.
La commissione giudicatrice, composta da architetti ed ingegneri, ha selezionato questo progetto tra i 15 vincitori che sono stati premiati presso il Complesso di Santa Sofia a Salerno, nell’ambito della della III Rassegna Urbanistica Regionale organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU).
“Il Paesaggio: Vista, Udito, Olfatto, Gusto, Tatto”, motto che il gruppo ha scelto, mette in evidenza la multidisciplinarità con la quale è stato affrontato il progetto e la pluralità di sguardi con cui il territorio è stato studiato.
Non si può parlare di paesaggio nolano se non si mette al centro di ogni prospettiva il sistema Monte Somma- Vesuvio, lo skyline di questo sistema, inteso come guida ed elemento conduttore nella progettazione del paesaggio.
Il gruppo ha messo in risalto e connesso, una molteplicità di elementi che si possono raggruppare in tre macro categorie: il sistema dei beni storico-culturali, il sistema religioso e dei castelli, il sistema naturalistico e gastronomico. Hanno, inoltre, effettuato una calendarizzazione di tutti questi elementi, a partire dalla stagionalità dei prodotti alimentari e dalla scansione temporale legata alle festività religiose, al centro delle quali occupa un posto privilegiato la Festa dei Gigli di Nola.
L’elemento centrale del progetto che merita una particolare attenzione è rappresentato dall’analisi dettagliata relativa al patrimonio rurale ed industriale dismesso. I territori periferici che congiungono ed allo stesso tempo dividono i singoli comuni dell’agro nolano presentano disseminati al loro interno una grande quantità di edifici rurali e industriali dismessi. Legandosi alle attuali correnti di pensiero che auspicano la totale conservazione dei suoli vergini, i tre architetti, grazie alla collaborazione dell’agronomo, hanno redatto un progetto che coniuga le forme produttive dell’ ”Agrivillaggio” – ripreso dall’intuizione dell’imprenditore agricolo parmense Giovanni Leoni – con il valore sociale espresso dal “Cohousing” – un nuovo modo di abitare che tiene insieme proprietà privata e spazi collettivi. Tale unione può essere intesa quale modello per un recupero tecnologicamente innovativo dei manufatti esistenti basato sulla riscoperta delle tradizioni agricole.
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{besps_c}0|adriano stinca.JPG|Adriano Stinca| {/besps_c}
{besps_c}0|daniela esposito.JPG|Daniela Esposito| {/besps_c}
{besps_c}0|dario esposito.JPG|Dario Esposito| {/besps_c}
{besps_c}0|luisa mauro.JPG|Luisa Mauro| {/besps_c}