M5S e Lega non vanno al Colle da Napolitano per legge elettorale
La Lega e il Movimento Cinque Stelle contro Napolitano, entrambi hanno annunciato che non andranno dal capo dello Stato che li ha convocati per parlare di legge elettorale.
La Lega non vuole essere ricevuta con l’opposizione. “Oggi non andremo dal presidente Napolitano. Non ci piacciono le convocazioni frettolose, fatte all’ultimo minuto solo nel tentativo di rimediare a un errore molto grave. Quanto accaduto ieri, ribadiamo, è gravissimo: aver convocato un vertice con la sola maggioranza su un tema parlamentare è sintomo di partigianeria inaccettabile” ha detto Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord al Senato. “Chiediamo di essere ricevuti in delegazione completa, con il nostro segretario Maroni, e non insieme al resto dell’opposizione con la quale non ci riconosciamo. Abbiamo nostre proposte da rappresentare – ha spiegato Bitonci – che sono lontane mille miglia da quelle di Sel o M5S. Come rappresentanti del Nord di cui portiamo avanti le istanze, saremo dunque ben lieti di salire al Colle ma da soli, e con una convocazione fatta nei tempi e modi dovuti nel rispetto del ruolo di ognuno”.
E il Movimento 5 Stelle ha ribadito che di legge elettorale bisogna discutere in Parlamento. “Dopo il vergognoso ricevimento sulla legge elettorale che si è svolto nelle stanze dorate del Quirinale, alla presenza delle forze di maggioranza al Senato e di ben 2 ministri, oggi non andrà all’incontro con il presidente della Repubblica, tardivamente richiesto a giochi ormai fatti” hanno annunciato in una nota congiunta i capigruppo stellati al senato, Paola Taverna, e alla Camera, Alessio Villarosa.
“a)Non andremo – hanno spiegato – perché non siamo né in una monarchia assoluta, né in una Repubblica presidenziale. Secondo l’articolo 87 della Costituzione, il presidente della Repubblica può inviare messaggi alle Camere, cioè a tutte le forze politiche. Ricevere invece le forze di maggioranza su temi specifici e delicatissimi come la legge elettorale, magari dando indicazioni e suggerimenti nel chiuso delle stanze e poi, solo il giorno dopo, ricordarsi di ricevere i ‘plebei’ delle opposizioni, è perlomeno fortemente irrituale”.
“b) Non andremo – hanno proseguito Taverna e Villarosa – perché la legge elettorale è questione che va discussa esclusivamente in Parlamento. Da tutte le forze politiche. Senza la prevaricazione delle maggioranze sulle minoranze. Con l’incontro di ieri Napolitano ha avallato la prevaricazione di chi è maggioranza parlamentare sulle opposizioni. Un comportamento tipicamente autoritario. Lo ha fatto, per di più, su una legge fondamentale dello Stato, sulla quale si basa tutto il funzionamento democratico delle Istituzioni della Repubblica”.
“c) Non andremo – hanno concluso – perché siamo una Repubblica parlamentare: Giorgio Napolitano deve essere garante della Costituzione Repubblicana e dell’equilibrio democratico. Deve quindi rispetto istituzionale a tutti. In primis, certamente, alla maggiore forza politica d’opposizione nonché alla forza politica più votata alla Camera dei Deputati”.