Commissioni Fondazione Festa dei Gigli: lunedì la discussione in Consiglio

 

Nola – Lo scontro sulle commissioni della Fondazione Festa dei Gigli si sposta in consiglio comunale. Non è bastata, infatti, l’audizione del presidente Raffaele Soprano alla conferenza dei capigruppo per smussare le posizioni ed evitare la discussione in aula. Anzi. Il confronto con i rappresentanti dei gruppi consiliari presenti nel parlamentino cittadino ha sortito l’effetto contrario.

L’opposizione, infatti, più che sfoderare un ramoscello d’ulivo ha esibito la classica ascia da guerra. In particolare, un duro manifesto dei consiglieri di opposizione Franco Ambrosio, Umberto Bruno, Raffaele Giannini, e Francesco Di Somma ha stigmatizzato la scelta della Fondazione Festa dei Gigli nel nominare sette commissioni di lavoro piuttosto che tre, così come prevede lo statuto. “Siamo di fronte ad una grave violazione delle regole”. Tuona il consigliere Franco Ambrosio. Ma anche dalla maggioranza si registrano dei distinguo, come quella del consigliere del Pdl, Vincenzo Iovino, il quale contesta il modo in cui la Fondazione ha operato. “Si poteva chiedere una modifica dello statuto e poi procedere alla nomina delle commissioni che al momento non sono valide”.

Dal canto suo, Soprano difende le scelte della Fondazione visto che le stesse sono state assunte solo per soddisfare una grande domanda di partecipazione. “Siamo certamente  di fronte ad una violazione della norma sotto il piano formale – ha dichiarato Soprano – ma quanto è stato fatto risponde unicamente ad una logica legata alla volontà di ampliare la partecipazione da parte dei cittadini al programma di riqualificazione della Festa. Anzi, come è stato anche evidenziato nel corso di una recente conferenza stampa, sono ancora diversi i soggetti, in particolare associazioni che chiedono di entrare. Visti i rilievi che ci sono stati mossi abbiamo stabilito che l’attività della Fondazione resterà bloccata fino a quando il consiglio comunale non procederà alla modifica della norma”.

 

Soprano propone, inoltre, una sorta di sanatoria. “Considerato che la norma in questione è stata violata unicamente per aumentare la partecipazione dei cittadini – spiega ancora Soprano – eche stiamo ragionando tra persone serie che vogliono il bene della Festa, il consiglio comunale può procedere ad una modifica della norma. Da parte nostra restiamo in attesa”.

 

Ora, la palla passa al Consiglio comunale. Quello che si profila è un dibattito acceso, tra “falchi” e“colombe”: tra quanti sono convinti che si è incorso in una ingiustificata trasgressione della norma e quanti , invece, ritengono che si è agito comunque per il bene della Festa .

I primi, però, chiedono che il presidente Soprano revochi le nomine fatte, attendendo che il Consiglio deliberi sull’ eventuale ampliamento del numero delle commissioni, i cui componenti, è bene precisare, svolgono la propria attività a titolo gratuito.

Una richiesta che in qualche modo, però, finirebbe per imballare la stessa Fondazione, delegittimando lo stesso presidente.

Nonostante alcuni distinguo, la Fondazione dovrebbe incassare la “fiducia” della maggioranza del consiglio vedendosi, dunque, “sanare” la violazione dell’articolo 25 dello statuto che prevedeva l’istituzione di sole tre commissioni. 

Lo scontro si annuncia piuttosto “caldo” anche in considerazione delle forti passioni che muove la Festa. 

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