Si riunisce oggi la giunta per decidere il programma delle sedute

La fragile tregua tra Pd e Pdl traballa sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Oggi alle 15 torna a riunirsi la giunta per le Immunità del Senato, dove il presidente Dario Stefano dovrebbe proporre una mediazione sul voto a mercoledì prossimo.

L’instabilità costa cara, avverte intanto il premier Enrico Letta. La partita del Cavaliere è finita, “game over”, ribadisce il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ma per il segretario del Pdl Angelino Alfano, Berlusconi non si dimetterà prima del voto.

Se Silvio Berlusconi «volesse fare un servizio al Paese dovrebbe fare un passo di lato», ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani. «C’è qualcosa che chi fa politica deve sapere – ha detto ancora il leader del democratici rispondendo a una domanda su Berlusconi -: la tua persona non può essere messa prima della stragrande maggioranza dei cittadini. Bisogna mettere il Paese in condizione di riprendere la propria strada, prima si risolve la vicenda meglio è per tutti». Secondo Epifani una crisi di Governo «renderebbe la credibilità del nostro Paese molto molto più debole». «Non possiamo permettercelo – ha aggiunto – e ci vuole quindi responsabilità da parte del centrodestra. Si può governare con un Governo che vive alla giornata? Certo che no. Non si può governare in questa situazione di incertezza – ha concluso Epifani – al Paese va data una speranza».

Nella riunione della giunta del Senato di oggi «sarà meglio avere l’accordo sui tempi», ha detto ancora il segretario del Pd. «Però – ha continuato – non si possono rimandare oltre ogni ragione i tempi, non credo convenga a nessuno continuare con questo stop and go, con questa fibrillazione». Secondo Epifani «in un Paese normale l’applicazione della legge non dovrebbe minare la stabilità del Governo». «Qui da noi – ha continuato – potrebbe succedere ma vorrebbe anche dire seguire una strada di irresponsabilità».

Renzi. «Ora è arrivata una sentenza definitiva che ha detto che è colpevole. Berlusconi la ritiene una sentenza ingiusta, altri pensano che sia sacrosanta. Ma in un qualsiasi Paese dove un leader politico viene condannato, la partita è finita. Game over», ha affermato ieri Renzi a Porta a Porta. «Sono certo Berlusconi non farà la crisi», ha poi aggiunto il sindaco di Firenze.«In qualsiasi Paese al mondo Berlusconi sarebbe già andato a casa di suo, è un dato di fatto, poi è libero di pensare che è una ingiustizia» ma il punto è che «la legge è uguale per tutti sennò diamo un messaggio devastante», ha continuato Renzi. «Non so cosa conviene al Pd – ha proseguito – ma so che bisogna mettere un punto».

Renzi: per Silvio è game over, il premier non pensi solo alla seggiola. «Certo, non una ma due…». Il sindaco di Firenze ha replicato poi così a chi gli chiedeva se da segretario avrebbe dato una mano al governo Letta. «Mandiamolo a lavorare per il bene di tutti. Letta deve avere il supporto di tutti e non avere paura. Governi. Si preoccupi di tagliare il cuneo fiscale e di intervenire sulle cose da fare», ha rilevato Renzi, che però poiha aggiunto: «Capisco che Letta giustamente si occupi della seggiola è normale», ma il problema è il Paese. «Questa storia del governo che dura è un tic andreottiano: ma se va da un italiano e gli chiede se vuole un governo duri» risponde che «mica è una batteria: l’italiano vuole che faccia non che duri», ha detto ancora il sindaco di Firenze. «Vogliono arrivare al semestre europeo? – ha aggiunto – Bene, ma l’importante è come ci arrivi». «Non è che a Wall Street – ha quindi ironizzato Renzi – si occupano di che fine fa Quagliariello o Zanonato», il punto «è se l’Italia le cose le fa».

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *