Nola ricorda l’eccidio dell’11 settembre 1943

Nola – Nola ricorda il suo 11 settembre. La grande cronaca associa questa data alla caduta delle torri gemelle. Pochi sanno, però, che l’11 settembre del 1943 a Nola si consumò una delle pagine più nere e vergognose delle seconda guerra mondiale. I libri di storia tacciono colpevolmente su questo episodio che non è affatto marginale e che segna una delle prime volte in cui venne esercitata, da parte dei tedeschi, la regola della rappresaglia che prevedeva che per ogni morto tedesco venissero uccise dieci persone.

A ricordare quel tragico giorno di settanta anni fa è stata l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Geremia Biancardi che ha promosso di concerto con l’assessorato alla cultura retto da Cinzia Trinchese, la giornata dell’”Amor Patrio”. Presenti alla manifestazione alte cariche civili e militari, oltre alla straordinaria partecipazione di Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione.

 

La giornata è articolata in due momenti. Questa si è svolta la cerimonia di deposizione della corona di fiori al monumento dei caduti (piazza Matteotti) che ha visto la suggestiva partecipazione dei Bersaglieri di Caserta. Nel pomeriggio (alle 17,00), invece, presso la sala del museo archeologico, si svolgerà  il convegno per approfondire gli aspetti storici della vicenda, anche alla luce del libro “Nola, cronaca dall’eccidio”.

 

L’eccidio del 43, segue di pochi giorni l’armistizio dell’8 settembre. Sono momenti di grande confusione per il paese e dove improvvisamente i nazisti, fin’allora alleati, diventano nemici ed occupanti. A Nola si svolge una delle pagine più drammatiche di quei giorni convulsi. Una guarnigione italiana viene disarmata con l’inganno e posta sotto la minaccia delle armi. Gli ufficiali sono in fila davanti al muro di cinta, sono loro i prescelti che dovranno pagare per la morte avvenuta il 10 settembre d’ un ufficiale tedesco.

 

Gli undici caduti, presso la caserma duca D’Aosta in piazza D’Armi,  sono il tenente Consolato Benedetto, di 26 anni, il capitano Roberto Bernizoni, di 42 anni, il tenente Odoardo Carrelli, di 37 anni, il capitano Mario De Manuele, 52 anni, il colonnello Michele De Pasqua 52 anni, il tenente Enrico Forzati, di 38 anni, il sottotenente Gino Iacovoni, di 23 anni, il tenente Pietro Nizzi, di 28 anni, il tenente Alberto Pesce di 30 anni, il colonnello Amedeo Ruberto di 55 anni, il capitano Luigi Sidoli, di 40 anni.

 

Tra le vittime, dunque, ci sono anche Alberto Pesce ed Enrico Forzati, i cui figli, rispettivamente Alberto Liguoro e Maurizio Forzati (presenti alla manifestazione) continuano il proprio impegno civile affinché questa strage non sia dimenticata e possa anzi servire affinché violenze simili non si ripetano.

 

Nel corso della cerimonia il presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato, ha sottolineato l’importanza di una giornata di ricordo per una vicenda troppo spesso e troppo tempo dimenticata. Un concetto questo ribadito anche dal sindaco di Nola Geremia Biancardi che rimarcato l’impegno dell’associazione Gli Amici del Marciapiedi che hanno invece costantemente tenuto accesi i riflettori sulla storia dell’eccidio affinché non venisse rimossa dalla memoria collettiva.

 

Per il generale Gaspare Schiavone, neo direttore del Polo di Mantenimento pesante sud, la manifestazione rappresenta il giusto momento per ricordare dei martiri della libertà il cui sacrificio ci consente di vivere in un paese democratico e libero.

 

 

“La Storia insegna – ha dichiarato l’assessore ai beni culturali Cinzia Trinchese -. Ricordare uno dei primi episodi della resistenza italiana è occasione propizia e opportuna per una analisi approfondita di quel contesto storico per troppo tempo dimenticato. Bisogna combattere l’oblio che certo rassicura eliminando responsabilità, colpe, paure, evitando di riflettere, togliendo dalla nostra vista le cause degli errori dell’umanità. Quello che si consumò settanta anni fa in piazza D’Armi fu un vero e proprio orrore”

 

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{besps_c}0|al centro Alberto Liguoro e Maurizio Forzati, figli di due vittime dell’eccidio.jpg|al centro Alberto Liguoro e Maurizio Forzati|figli di due vittime dell’eccidio{/besps_c}

{besps_c}0|generale Gaspare Schiavone.jpg|Generale Gaspare Schiavone|nuovo direttore del Polo di Mantenimento Sud a Nola{/besps_c}

{besps_c}0|omaggio al monumento dei caduti.jpg|omaggio al monumento dei caduti| {/besps_c}

{besps_c}0|Picchetto d’onore.jpg|Picchetto d’onore| {/besps_c}

{besps_c}0|sindaco Biancardi insieme alle autorita militari ed al giudice Imposimato.jpg|sindaco Biancardi insieme alle autorità militari ed al giudice Imposimato| {/besps_c}

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