Milan, Berlusconi vuole Seedorf, ma Galliani protegge Allegri
Prima la finale di coppa Italia, poi Massimiliano Allegri andrà alla Roma. In attesa di lunedì mattina e della riapertura della Borsa, Adriano Galliani può provare l’impossibile, cioé cercare ancora una via d’uscita positiva per sé e per il progetto giovani nel Milan bisognoso di continuità e non di nuove rivoluzioni. Ancora qualche giorno per cercare il miracolo, continuare la sua opera di convincimento, insistere nuovamente con Silvio Berlusconi a desistere dalla scelta (per i tifosi assurda, per la squadra idem) di affidarsi al neofita Clarence Seedorf.
Ancora qualche giorno e poi l’amministratore delegato rossonero che giura di non aver problemi con il suo massimo dirigente dovrà rispettare la decisione del presidente, arrendersi, e cominciare a lavorare per un nuovo progetto che riporti il club più titolato al mondo a tornare a competere in Europa, poi in Italia. Un progetto voluto fortemente da Silvio Berlusconi, che difficilmente cambierà idea nel giro di un weekend, e che Galliani alla fine sarà costretto ad appoggiare. Tanto che ieri il numero due di via Turati è stato costretto a chiarire in un comunicato ufficiale che «i miei rapporti personali e di lavoro con Silvio Berlusconi datano 33 anni: stima e affetto non sono mai stati incrinati dalla normale dialettica che deve caratterizzare ogni rapporto umano e professionale di valore. Non lo sono stati mai e non lo sono oggi, contrariamente a quanto mi accade di leggere, e bene ha detto Barbara Berlusconi sul tema: quella, e solo quella, è infatti la verità».
Sicuramente le voci su un possibile futuro da allenatore rossonero per Clarence Seedorf hanno avuto ripercussioni anche in Brasile. Al Botafogo, dove l’olandese è diventato un idolo indiscusso e dove il diretto interessato in tutte le interviste evita di toccare l’argomento, si comincia a registrare un certo fastidio. Per certi tifosi, il giocatore avrebbe usato il team carioca solo come trampolino verso la panchina rossonera.