Nola, l’Agenzia modifica lo statuto: più poteri di indirizzo e controllo per i soci
Nola – L’Agenzia di Sviluppo dell’area nolana modifica il proprio statuto. Novità introdotte dai soci e votate dall’assemblea per rendere la stessa più efficace, snella, e trasparente. Ad illustrare i cambiamenti apportati è in questa intervista il presidente dell’Agenzia Biagio Ciccone.
Circolano voci che lo Statuto dell’Agenzia sarebbe stato stravolto. Può confermarlo?
Confermo che è stato modificato non che sia stato stravolto. L’Assemblea straordinaria dei soci, nella seduta del 15 maggio 2013, ha approvato una modifica dello Statuto dell’Agenzia per renderlo più snello e funzionale.
Può spiegarci le ragioni della modifica dello Statuto?
Sono state le amministrazioni comunali socie ad aver richiesto negli ultimi mesi di modificare lo statuto per due ordini di motivi. Primo: esercitare in modo più stringente il controllo analogo sulle attività dell’Agenzia; Secondo: adeguare lo statuto alle modifiche normative intervenute, in particolare a quelle che mirano a ridurre i costi di funzionamento delle società partecipate.
Cosa è stato fatto per ridurre le spese di funzionamento dell’Agenzia?
Così come impone anche la legge, il nuovo statuto affida l’amministrazione dell’Agenzia ad un amministratore unico, anziché ad un consiglio di amministrazione composto da 3 membri.
Quindi, le sorti dell’Agenzia sono nelle mani di un solo soggetto, ossia nelle sue?
Premetto che al momento è ancora in carica il consiglio di amministrazione e che quando si dovranno rinnovare le cariche sarà l’assemblea dei soci, e dunque i sindaci, a designare l’amministratore unico. Il nuovo statuto, tra l’altro, se da una parte affida ad un solo soggetto la responsabilità di amministrare l’Agenzia, dall’altra riserva ai soci ampi poteri sia di fornire preventivamente all’amministratore unico indirizzi e direttive, sia di vigilare e controllare sull’operato dello stesso. Non mi pare proprio dunque che le sorti dell’Agenzia saranno in futuro nelle mani di un solo soggetto: come in passato, resteranno sempre e solo nelle mani dei Soci, ai quali il Codice civile riconosce pacificamente anche il diritto di revocare gli amministratori inadeguati o del cui operato non sono contenti.
Che fine ha fatto il Tavolo dei Comuni previsto dal vecchio Statuto?
Proprio per rafforzare in capo ai Soci poteri di indirizzo, controllo e vigilanza e perché tali poteri siano effettivamente esercitati, il nuovo Statuto prevede un comitato di controllo, indirizzo e vigilanza, costituito da 5 amministrazioni socie individuate dall’Assemblea. Al Comitato lo statuto ha attribuito poteri rilevanti: controllare lo stato di attuazione degli obiettivi previsti dai piani strategici, economici e finanziari; disporre, autonomamente o su richiesta di uno o più soci, ispezioni e controlli, anche di legittimità, di particolari atti o procedure operative della Società, avvalendosi delle necessarie professionalità presenti nelle amministrazioni socie; partecipare alle riunioni con i revisori. Con la costituzione di questo Comitato è naturalmente venuta meno la previsione del Tavolo dei Comuni.
Conferma quindi che è stato fatto fuori il Tavolo dei Comuni?
Non è stato fatto fuori è stato solo sostituito con il Comitato, che, e vorrei che fosse chiaro, è stato voluto dagli stessi soci, tant’è che il nuovo Statuto è stato approvato all’unanimità dei presenti all’Assemblea.
Ci può dire per quali motivi i soci hanno ritenuto di sostituire il Tavolo dei Comuni con il nuovo organismo?
Non spetta a me rispondere ma ai soci. A mio avviso, però, il nuovo Statuto assicura all’Agenzia una “governance” più snella e funzionale, più utile a coltivare ipotesi di allargamento della platea dei soci con l’ingresso di altri soggetti pubblici. E’ per questo che non prevede più un organismo come il Tavolo dei Comuni, riservato solo ai Sindaci ma un Comitato del quale possono far parte anche soci che non siano Comuni e che è tenuto a relazionare ed incontrare tutti gli azionisti trimestralmente e anche su richiesta di uno solo di questi.
Quindi, non c’entrano valutazioni sul contributo dato sino ad oggi dal Tavolo dei Comuni?
A mio avviso, no! Sono comunque il primo a riconoscere a chi ha presieduto il Tavolo di aver interpretato il ruolo intensamente, con continuità e senza aver mai fatto mancare il proprio contributo.