La giornata contro l’omofobia promossa dal Presidente Napolitano

Un coro di voci forti e autorevoli come non si era mai sentito ha detto basta, oggi, alle violenze nei confronti delle persone omosessuali e transessuali. Giorgio Napolitano, Pietro Grasso e Laura Boldrini, cioè le massime cariche dello Stato, e il ministro per le Pari opportunità Josefa Idem hanno espresso tutto il loro sdegno per un fenomeno in continua recrudescenza e si sono impegnati a contrastarlo con i mezzi a loro disposizione. Di più: i presidenti di Camera e Senato si sono spinti fino a chiedere che vengano riconosciuti i diritti delle coppie omosessuali.

L’occasione è stata la celebrazione, stamani alla Biblioteca del Senato, della Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, appuntamento istituto il 17 maggio 1990 quando l’Organizzazione mondiale della sanità abolì l’omosessualità dal suo elenco delle malattie mentali. Il capo dello Stato, in un messaggio, esprime vicinanza alle vittime dell’odio omofobico e definisce «intollerabili» le aggressioni dovute all’orientamento sessuale, esortando «le istituzioni e la società tutta» a impegnarsi nella «denuncia e il contrasto all’omofobia».

Concetti che vengono ripresi anche dai presidenti di Camera e Senato. Laura Boldrini, in particolare, denuncia come l’Italia sia uno dei pochi Paesi europei dove in caso di aggressione non sia prevista l’aggravante per omofobia, e chiede che venga introdotta nella legge Mancino (che prevede la punibilità dei reati contro la persona per motivi etnici, religiosi, politici, ndr). Un riferimento lo fa anche Pietro Grasso: ci sono proposte di legge, dice, che «anche nella legislatura in corso sono state presentate e giacciono nei due rami del Parlamento», il cui «obiettivo è di intervenire sulle norme esistenti per prevenire e reprimere in modo specifico chi commette o istiga a commettere atti di discriminazione per motivi» di omofobia.

Ma questa non è l’unica cosa su cui la seconda e terza carica dello Stato concordano: «gli omosessuali devono veder riconosciute giuridicamente le loro unioni anche in Italia, come già avviene in 18 Paesi dell’Ue» dice Boldrini. Le fa eco Pietro Grasso: «il dilagare della discriminazione sessuale é inversamente proporzionale al livello di tutela giuridica riconosciuto alle coppie omosessuali» e il Parlamento dovrà «imparare a affrontare con lucidità queste dinamiche sociali».

Una legge specifica contro i reati dettati da omofobia e transfobia è invocata anche da Josefa Idem, da pochissimo tempo ministro per le Pari Opportunità e promotrice della Giornata, che chiede di andare al di là della solidarietà alle vittime. «La condanna di questi atti vergognosi e inaccettabili non basta» afferma. Il ministro chiede che alle coppie dello stesso sesso siano riconosciuti gli stessi diritti di quelle eterosessuali e si impegna a sostenere una legge sulle unioni civili che porti l’Italia in Europa.

 

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