Al salone di Torino con i Gigli di Nola, il saluto del presidente Napolitano

La presentazione parte con il video messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Il Salone consente incontri diretti con gli autori occasioni di approfondimenti culturali e uno straordinario luogo di incontri e dibattiti, mi piace definirla la più grande libreria d’Italia. Colgo l’occasione di ringraziare tutti i librai che partecipano alla manifestazione. In Italia però si legge troppo poco, sono meno della meta gli italiani che leggono meno di un libro l’anno. Auspico che il Salone di Torino possa contribuire a combattere questo svantaggio collettivo”. E ha aggiunto: “Bisogna avvicinarsi fin da piccoli alla lettura, persino quando non si sa ancora leggere”. Il Salone ha detto il presidente rappresenta anche una sfida economica in questo periodo di crisi. “Lasciatemi dire- ha concluso-. Il libro, la lettura, la cultura costituiscono pilastri insostituibili per il rafforzamento della democrazia, per lo sviluppo di una partecipazione consapevole e costruttiva alla vita politica e sociale, per il rinnovamento delle istituzioni e delle rappresentanze istituzionali. Quello, cioè, di cui abbiamo acuto bisogno nel nostro Paese”.

E a proposito di crisi, il presidente della Fondazione del Libro, Rolando Picchioni, dice: «La crisi ci ha toccato molto, ormai si naviga a vista. Ma il Salone ha scelto di rischiare e innovare, obiettivo sintetizzato proprio dallo slogan di quest’anno “Dove osano le idee”. È stato potenziato, ha sempre più una dimensione internazionale: con 600 operatori di 24 Paesi ci sono i big player anche dell’estremo oriente».

Il sindaco Piero Fassino: «Siamo lieti che sia Il Salone del Libro l’occasione della prima uscita del ministro alla Cultura e a Giorgio Albertazzi. U n grazie anche a Guido Accornero che ventisei anni fa si scontro contro tutto e contro tutti per questa kermesse». Il sindaco ha poi sottolineato che ogni anno il Salone cresce, coinvolgendo sempre più la città grazie al Salone Off, punto di riferimento per l’editoria italiana. «Per la prima volta qualche settimana fa abbiamo riunito 52 città madrine di fiere del libro». Fassino ha accennato al delicato passaggio dal libro cartaceo a quello digitale:«Non è soltanto una grande vetrina ma il luogo dove offrire ogni forma di sostegno alla diffusione della lettura”

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