Nola, Acqua pubblica: i Comitati incassano nuovi sostegni
Grande partecipazione popolare per l’assemblea pubblica “Acqua, il bene comune”, promossa a Nola dal Comitato civico per la difesa del diritto all’acqua all’interno della Chiesa dell’Immacolata. Soddisfazione per gli organizzatori, che hanno raccolto il sostegno dei parlamentari neoeletti, che adesso andrà verificato nelle azioni concrete.
Ha tenuto banco, in particolare, il fallimento dello sbandierato accordo per la soluzione del “caso Nola”, siglato alcuni mesi fa da Gori, Ato3 e Comune, oltre al contestato piano “Salva Gori” che regalerebbe ai privati risorse pubbliche regionali per 157 milioni di euro. Un progetto che suona come una beffa per i cittadini, duramente criticato dalla Rete dei Comitati per l’acqua pubblica.
Da più parti sono arrivati, inoltre, appelli per la concreta attuazione di provvedimenti legislativi che finalmente trasformino in realtà la volontà popolare espressa con chiarezza dai referendum del 2011, a partire dalla dalla Legge di iniziativa popolare presentata dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua e sottoscritta da oltre 700mila cittadini.
Luigi Di Maio, vice presidente della Camera dei Deputati (Movimento 5 Stelle), ha garantito “pieno e limpido sostegno alla lotta dei cittadini per l’acqua pubblica”, ravvedendo la possibilità di trovare sin da subito “la maggioranza in parlamento per approvare una legge tanto agognata dalla cittadinanza”. Sulla stessa linea anche il compagno di banco Luigi Gallo, deputato Movimento 5 Stelle, che ha denunciato “la scelleratezza del piano “Salva Gori” e la necessità di bloccare l’intenzione della Regione Campania di regalare soldi pubblici al gestore privato”. Massimiliano Manfredi, membro della Commssione Ambiente della Camera per il Partito Democratico, ha sottolineato la sua vicinanza al popolo dell’acqua e l’importanza di “avviare un percorso serio per la ripubblicizzazione, per ottenere un servizio di qualità e tariffe giuste”. Arturo Scotto, deputato di Sinistra Ecologia Libertà, ha ribadito la volontà di andare fino in fondo alla vicenda e “lanciare una grande mobilitazione per la salvaguardia dei beni comuni”.
Dopo l’intervento di rappresentati delle associazione e dei comitati, ha concluso i lavori don Aniello Tortora, direttore diocesano dell’Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro, Giustizia e Pace – Salvaguardia del Creato, confermando ancora una volta il ruolo della Chiesa nella attività del movimento. “Il diritto all’acqua, come tutti i diritti dell’uomo – ha sottolineato l’esponente della Diocesi – si basa sulla dignità e riveste una tale rilevanza sociale per cui gli Stati non possono demandarne la gestione ai soli privati”.
Intanto, è stata annunciata la ricostituzione del coordinamento di sindaci per la ripubblicizzazione del servizio Idrico integrato nell’Ato3 Sarnese-Vesuviano. Finora ad aver annunciato l’adesione sette amministrazioni comunali, tutte ricadenti nell’agro nocerino-sarnese: Angri, Nocera Inferiore, Roccapiemonte, Calvanico, Castel San Giorgio, Corbara e Fisciano.
Tra gli impegni già assunti in un documento sottoscritto dagli amministratori, innanzitutto, c’è l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio attraverso la liquidazione della società Gori S.p.a e la costituzione di ambiti di gestione più piccoli su scala intercomunale, che favoriscano una gestione più efficiente del bene comune acqua. Inoltre, in virtù del ruolo “ambiguo” del commissario straordinario dell’Ato, Carlo Sarro, i sindaci chiederanno una verifica sugli atti emanati fino ad oggi. In avvicinamento anche numerosi altri Comuni interessati al superamento della fallimentare gestione privata, la cui adesione verrà formalizzata nel prossimo incontro previsto per il 3 giugno a Roccapiemonte.