Nola, ospedale “Niente posti letto”. Alfano “Emergenza superata”
Nola – “Un malato grave. E’ la condizione che continua purtroppo a vivere l’ospedale di Nola. Nonostante gli appelli, le iniziative, le promesse, la situazione appare peggiorare di settimana in settimana”.
E’l allarme lanciato da alcune sigle sindacali, in particolare Cgil, Cisl, Uil, Fsi. “La situazione è ormai insostenibile e prossima al collasso”. Questo in sintesi il messaggio. Occorre agire quanto prima. La falla questa volta pare essersi aperta nel reparto di Uoc di Medicina. La struttura è palesemente insufficiente alle esigenza dell’utenza. I soli sedici posti letto non bastano più. Nonostante la limitata capienza, infatti, denunciano le sigle sindacali, vengono disposti ricoveri d’urgenza che eccedono la reale disponibilità. Risultato? E’ necessario inevitabilmente ricorrere a misure di fortuna, come ad esempio a barelle aggiuntive sistemate alla men peggio nei corridoi.
Una reale mortificazione per il malato che vive una situazione di doppio disagio. Una mortificazione che si estende anche al personale medico e paramedico impotenti di fronte all’impossibilità di poter offrire un servizio dignitoso.
Le stesse barelle, viene ancora evidenziato, sono vetuste e logore, quindi poco sicure. Del resto, non è un caso che già si contano diversi incidenti di cui gli stessi pazienti sono rimasti vittime. Una situazione, dunque, che richiede un intervento deciso da parte delle autorità preposte, in primo luogo, dei vertici dell’Asl. In questo modo, di certo, non si può andare avanti. La cronaca dell’ennesima emergenza, però, rischia addirittura di non fare più notizia.
Ormai le criticità all’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola non si contano più e sono all’ordine del giorno. L’unico presidio sull’asse Napoli – Avellino con un’ utenza di circa 500.000 abitanti, di fatto, risulta scoperto di un’ efficace assistenza sanitaria. Carenza di risorse, personale ridotto, difficoltà nel concludere i lavori in corso. Questi i nodi critici che impediscono al nosocomio bruniano di poter esprimere un’ offerta sanitaria dignitosa ai cittadini afferenti.
L’ultimo caso in ordine di tempo è stato quello del reparto oncologia. Dopo oltre due anni, tra mille difficoltà, si sono conclusi i lavori di adeguamento. Sembrava che la città ed il territorio si potesse riappropriare di un servizio essenziale, ed invece, appena dopo il taglio del nastro, ecco la nuova chiusura per mancanza di personale. Dopo il polverone di proteste che ne è seguito, lo stesso è stato riaperto anche se a quanto pare al momento funzioni a scartamento ridotto, vista l’insufficienza di unità operative. Poi il nuovo caso di Medicina. Insomma, nemmeno il tempo di mettere riparo, almeno parzialmente, ad una falla, che subito un’ altra e pronta ad aprirsi.
Sullo sfondo della vicenda legata alla carenza di personale sembra anche evidenziarsi un certo dualismo tra l’ospedale di Pollena Trocchia e quello di Nola. Tutto questo nonostante un riferimento normativo chiaro come quello della legge 16 della Regione Campania che ha disposto che il presidio di Pollena Trocchia debba svolgere solo una funzione ambulatoriale. Ed invece ad oggi riveste ancora a tutti gli effetti quelle di un vero e proprio ospedale con tutti i dipartimenti ed i reparti con relativo personale. Di contro, l’ospedale di Nola, indicato dalla legge come il presidio ospedaliero di riferimento, resta di scoperto unità lavorative in molti reparti. Nonostante le tante rassicurazioni che definiscono infondato questo dualismo, i fatti sembrano confermare una realtà diversa.
LA REPLICA – Non si fa attendere la replica del direttore sanitario del Santa Maria della Pietà, Luigi Stella Alfano ” Le situazioni rappresentate dai sindacati appartengono al passato. Il nuovo reparto ha infatti rimosso diverse criticità. Va anche detto che casi di emergenza come quelli elencati si sono verificati le settimane scorse, quando vi erano temperature rigide che provocano diverse richieste di soccorso soprattutto da parte di persone anziane. Un picchio che in certe situazioni ci metteva in difficoltà. Anche per quanto riguarda l’Oncologia stiamo lavorando affinché il reparto vada a pieno regime. Ma la situazione attuale è già buona”