Nola, grande successo per il corso di formazione sulla salvaguardia dei Beni Culturali in emergenza promosso dall’Anvvfc
Nola – Nella splendida cornice offerta dal museo storico archeologico di Nola (NA), in via Senatore Cocozza, dal 23 al 26 maggio si è tenuto il corso di formazione per la salvaguardia dei Beni Culturali in emergenza nel Sistema di Protezione Civile.
Il programma, dopo i consueti saluti istituzionali, ha visto un test d’ingresso iniziale che è proseguito con delle lezioni sui giusti comportamenti da tenere per la salvaguardia dei Beni Culturali. Il corso, quindi, è terminato con un esercitazione pratica guidata e un test d’uscita.
A organizzare l’evento l’Anvvfc – Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo i cui vertici, in particolare il presidente dell’associazione Anvvfc della delegazione di Nola, Salvatore Esposito, il referente regionale coordinamento Campania, Giancarlo D’Ambrosio, il referente nazionale, Italo Ferrante hanno evidenziato l’importanza del corso
A presenziare al corso anche il direttore del museo storico archeologico di Nola, l’architetto Giacomo Franzese, il Capitano Massimiliano Croce – Comandante dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli – la dottoressa Solpietro, referente responsabile della diocesi di Nola per i beni ecclesiastici e la formatrice Valentina Muzii.
Da segnalare anche la presenza di giovani studenti dell’Istituto scolastico Masullo Theti che, dopo aver partecipato a tutte le giornate, hanno ricevuto un attestato di frequenza del corso.
Nola come seconda tappa del corso dell’Anvvfc
“Come associazione di Protezione Civile, noi abbiamo un nostro coordinamento nazionale il quale, a Roma, aveva già fatto una prima tappa formativa del corso che è stato diretto dal nostro presidente nazionale, dott. Girolamo Balestrieri, in seguito – come seconda tappa – è stata scelta Nola. Ovviamente, sono onorato di questa scelta perché, come sappiamo, Nola è una città ricca di cultura, di arte e di storia” – Così il presidente Salvatore Esposito che ha anche ribadito come questa specializzazione – riconosciuta dal Dipartimento della Protezione Civile – permetterà ai membri dell’Anvvfc di essere affiancati dai futuri volontari specializzati per quanto riguarda lo stato emergenziale e dare un supporto alle istituzioni preposte come i vigli del fuoco, i carabinieri del TPC – Tutela del Patrimonio Culturale – della CEI e del MiC.
La situazione dei Campi flegrei e i consigli dell’Anvvfc
Durante questo corso si è anche discusso della situazione dei Campi flegrei. Sono ormai diversi giorni che nell’area di Pozzuoli i cittadini non dormono più sonni tranquilli a causa delle varie scosse di terremoto che interessano la zona, allora abbiamo provato a chiedere sia al referente regionale, Giancarlo D’Ambrosio, che al referente nazionale, Italo Ferrante, i comportamenti e i consigli da poter dare alla popolazione del luogo.
“La prima cosa che deve fare il cittadino è avere consapevolezza del luogo in cui si trova. Nella zona dei campi flegrei abbiamo due tipologie di problematiche: abbiamo il bradisismo e il rischio vulcanico. Il rischio vulcanico noi possiamo prevederlo – all’incirca in 72 ore – grazie ai segnali che ci arrivano e con l’aiuto della scienza riusciamo grossomodo a prevedere che lì possa accadere e, quindi, si parte con le evacuazioni e non si può fare altrimenti. Il bradisismo, invece, è più legato ad un sisma è la storia ci insegna che la magnitudo massima non ha mai superato il 5 e, quindi, teoricamente il sisma non dovrebbe “superare” quella magnitudo che può causare danni agli edifici” – il referente regionale, Giancarlo D’Ambrosio, ha così continuato – “Al cittadino consiglio la consapevolezza di vivere in un luogo dove questo rischio è alto, dove è possibile con l’aiuto dello stato o con mezzi propri di mettere in sicurezza il luogo, almeno che non avvenga l’imprevedibile”.
Il referente nazionale, Italo Ferrante, ha invece posto l’attenzione sulla difficoltà per qualche persona di essere evacuata dalla propria abitazione. Queste le sue parole: “Convincere una persona ad andare via dalla propria casa è sempre difficile, perché si lascia la propria vita, non si sa se poi si potrà tornare. Quello che possiamo fare e aiutare la gente a non perdere la speranza, purtroppo i campi flegrei sono questo. Lì già sono state fatte esercitazioni, evacuazioni, ma purtroppo certe volte non si può far nulla. La gente ha paura di rimanere sola, di non ricevere aiuti, quando però non è così e molte volte noi volontari ci troviamo anche a fare da psicologi per dare conforto a queste persone”.
di Michelangelo Polise