Certame bruniano XX edizione: brano complesso che ha approfondito il tema della memoria ed il suo rapporto con le innovazione tecnologiche

Nola  – “La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare” .Lo scriveva il poeta e scrittore Octavio Paz trattando della memoria che è stato anche il tema di fondo del brano sul quale si sono cimentati i partecipanti alla XX edizione del Certame Bruniano appena concluso.

Un passo scelto dal “Sigillo dei Sigilli” (Londra1583) che evidenzia una particolare complessità, come ha ricordato dalla professoressa Mariassunta Picardi dell’Università Orientale di Napoli, nella conferenza stampa di presentazione  E’ la prima volta che viene presentato un testo sulla memoria,  una novità importantissima dato che, negli ultimi tempi, si tende a non dare più importanza a questo aspetto fondamentale della vita umana. L’evoluzione – soprattutto in ambito tecnologico – ha portato l’uomo a non fare affidamento più sulla propria memoria, infatti tramite telefoni, computer, addirittura, orologi come l’apple watch che presentano nel loro sistema operativo blocchi note, calendari “intelligenti” su cui poter segnare appuntamenti, ma non solo anche racconti, dialoghi e altro, non si fa più affidamento sui propri ricordi, la propria memoria, dato che questi apparecchi elettronici, tra le loro mille funzioni hanno anche quelle di avvisarci di questi impegni. Questo è un fenomeno che non colpisce solo i nostri giorni, ma va avanti da secoli, già dai tempi degli antichi greci. Anche durante il medioevo si ragionava sulla memoria – in particolare sulla sua fallacia – e con l’arrivo del torchio tipografico, realizzato nel XV secolo da Johannes Gutenberg, che permetteva di realizzare più copie di un libro in un tempo più breve rispetto agli amanuensi possiamo affermare che si riscontrò lo stesso problema dei nostri giorni; allora, ovviamente, il problema era quello che vedeva gli amanuensi non più coinvolti nella copia dei libri e, dunque, questo era causa della probabile dimenticanza di testi, racconti e altro da parte di quegli organi predisposti alla scrittura; mentre oggi il problema, forse, è molto più grave dato che colpisce anche la quotidianità. Infatti oggi, per le motivazioni scritte prima, anche impegni presi nel breve periodo vengono dimenticati. Dunque, per concludere, il testo scelto per il Certame Internazionale Bruniano è servito ai giovani per capire quanto è importante allenare la memoria e non lasciare che le varie “scappatoie”, che in questi anni ci ha offerto la tecnologia, prendano il sopravvento sulla stessa”.

di Michelangelo Polise

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