Il film “ IO CAPITANO” apre la rassegna cinematografica dedicata al Cineforum del gruppo “Amicizia e Simpatia”

IO CAPITANO è un film di Matteo Garrone presentato in concorso all’80° Mostra Internazionale di Venezia, premiato con il Leone d’Argento per la migliore regia e con il premio Marcello Mastroianni all’attore emergente Seydou Sarr.  Il film sta riscuotendo un grande successo ed aumentano di giorno in giorno le sale cinematografiche che lo propongono in cartellone sia in Italia che all’estero.

La storia narra la vicenda di due cugini Seydou e Moussa che da Dakar (Senegal) decidono di intraprendere il viaggio per il continente europeo, attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione ed infine il viaggio in mare dove Seydou contro la sua volontà si troverà a fare lo scafista. Ovvero il Capitano.

Matteo Garrone si ispira ad una storia vera di circa quindici anni fa di due migranti: Kouassi Pli Mamadoum che arrivò in Italia dalla Costa d’Avorio dopo essere stato torturato e imprigionato per 40 mesi. L’altro caso quello di un minorenne Fofana Amara che aveva portato in salvo centinaia di persone dalla Libia e una volta in Italia fu arrestato e condannato come scafista. Matteo Garrone unisce le due vicende in una storia unica e l’ambienta in Senegal, seguendo da vicino la vita dei due cugini.

Il film vuole uscire dagli schemi televisivi soprattutto quantitativi (quanti immigrati, quanti approdano ecc…) e soffermarsi sul lato umano delle vicende delle varie storie raccontate dai diretti interessati, spiegare le motivazioni culturali, i sogni di ciascuno, le aspettative di una vita migliore in Occidente, tutte  motivazioni che spingono i migranti a lasciare il proprio paese d’origine per avventurarsi in una terra straniera e con un viaggio  ancora più incerto.

Il regista mostra un Senegal povero ma felice, anche le immagini e le fotografie ritraggono un Senegal colorato, ricco di suoni, quasi a voler creare un contrasto con la solitudine del deserto o il pericolo del mare aperto. Infatti la macchina da presa ritrae immagini del deserto e del Mediterraneo dall’alto, per dare ancora di più l’immagine della solitudine e dello spazio.  I due giovani senegalesi nella loro terra di origine non sono poveri ma con una vita dignitosa, hanno una casetta, possono andare a scuola e conoscere un po’ del mondo globalizzato. Ed è proprio il mondo globalizzato e la visione dell’Europa   che li spinge a sognare come tutti gli adolescenti: diventare cantanti rapper di successo

A ben vedere il film ha parecchie assonanze col Pinocchio di Collodi, messo in scena quattro anni fa proprio da Garrone. I giovani vedono l’Europa come il paese dei balocchi, dopo la partenza si rendono conto che il Gatto e la Volpe sono dappertutto, vengono fagocitati dalla balena rappresentata dai capi siriani, fino a diventare adulti durante il viaggio in mare, perchè il film non mostra l’arrivo in Italia.

Il film è molto veritiero, sono descritte storie vere raccontate dai protagonisti che hanno fatto veramente l’orribile viaggio, tuttavia l’approccio è tra il poetico e il reale senza scadere nella pornografia del dolore o diventare un documentario, ed è proprio in questo la forza del film: la narrazione reale che diventa poesia, immagine, film. E’ importante sottolineare che è un film duro, di non facile visione, che ti strazia l’anima, però sicuramente è un film da vedere.

Il cineforum si svolgerà presso il cinema Savoia a Nola il prossimo 3 Ottobre alle ore 17.30

di Milena Liberti

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