Pomigliano D’Arco, nessuna illegittimità nella realizzazione della “Casa funeraria”: il tribunale di Napoli revoca il sequestro
Pomigliano D’Arco – Nessuna illegittimità nella realizzazione della “casa funeraria” di via sita in Pomigliano d’Arco (Na), alla contrada Corradino.
A deciderlo è stata la XII sezione del riesame del Tribunale di Napoli che ha accolto l’appello del Defa Group avverso all’ordinanza di rigetto dell’istanza di revoca del sequestro preventivo disposta dal Gip del Tribunale di Nola lo scorso 30 novembre 2022.
Si mette un punto alla vicenda iniziata nel 2019, quando l’imprenditore Gennaro De Falco in qualità di legale rappresentante della Defa Group Sas di De Falco e C. , presentava istanza per il rilascio del permesso di costruire relativo alla realizzazione di una “Casa funeraria” nel Comune di Pomigliano D’Arco in contrada Corradino. Il 12 luglio del 2019 il De Falco indirizzava una missiva al Comune di Pomigliano D’Arco con la quale dichiarava che il progetto presentato non fosse conforme alla strumentazione urbanistica vigente sul territorio comunale, e che dunque congiuntamente all’inoltro della richiesta di permesso di costruire aveva inviato anche una richiesta di variante al Suap.
Il 28 ottobre 2019– a seguito di una conferenza dei servizi convocata ad hoc – il dirigente del Suap esprimeva parere favorevole, approvando la variante urbanistica. Il 20 dicembre del 2019 il Consiglio comunale con delibera n.85 prendeva atto della determina del dirigente e procedeva – a sua volta – all’approvazione della variante urbanistica.
A conclusione di questo iter l’imprenditore De Falco presentava richiesta al permesso di costruire originario e lo stesso gli veniva rilasciato il 21 luglio del 2020.
Ed è esattamente in questo momento che cominciano i problemi. Secondo il Pubblico ministero, la variante allo strumento urbanistico rilasciata in favore dell’ impresa era giudicata illegittima.
Il primo ottobre2020 nel mentre erano in corso i lavori della “Casa funeraria”, con l’intervento della Polizia municipale, il fabbricato veniva posto sequestro. La successiva richiesta di dissequestro, presentata da De Falco, veniva poi negata.
L’altro giorno la decisione dell’appello del Tribunale di Napoli che ha stabilito che “il sequestro della “casa funeraria”, sita in Pomigliano d’Arco (Na), alla contrada Corradino e va revocato e l’appellante non va condannato al pagamento delle spese della procedura”.
A Pomigliano D’Arco si sta “riscrivendo” la storia dopo che per mesi è stata descritta come l’epicentro del fenomeno del “mattone selvaggio” .
All’orizzonte sono in arrivo altri ricorsi che potrebbero ribaltare ancora una volta la situazione in altri numerosi casi ancora pendenti.
Una questione “spinosa” che è stata anche uno dei punti critici all’interno dell’ormai ex amministrazione Del Mastro. Già nei mesi scorsi c’è chi chiedeva un approfondimento ed un approccio più cauto, anche per evitare che il Comune si venisse a trovare nella condizione – in caso di soccombenza nei ricorsi – di dover far fronte a salate richieste di risarcimento danni con grave nocumento per le casse dell’ente. Cosa che puntualmente si sta verificando con le pronunce nelle aule dei tribunali.