Osimhen, dai primi due anni difficili e sfortunati a leader assoluto del Napoli
Napoli – Victor Osimhen (foto- opera della pittrice Marie Hance) è sicuramente uno degli artefici maggiori della grande “cavalcata” del Napoli. Anche per la prossima partita domenica contro il Milan, potrà risultare ancora decisivo. Anche i suoi gol e la sua maturazione come attaccante che lega maggiormente il gioco, rappresentano tanta parte del salto di qualità della squadra azzurra.
UN INIZIO INCERTO, NONOSTANTE IL COSTO DEL CARTELLINO
Viene acquistato dal Napoli il 31 luglio 2020 per 70 milioni di euro complessivi e diventa l’acquisto più oneroso nella storia del club campano. Debutta in Serie A il 20 settembre seguente, nel successo esterno contro il Parma per 2-0 ed il 17 ottobre realizza la sua prima rete nella vittoria per 4-1 contro l’Atalanta. In seguito, a causa di un infortunio alla spalla in Nazionale e la positività al COVID-19, rimane indisponibile per due mesi e mezzo, per poi tornare sul campo da gioco il 24 gennaio 2021, nell’incontro perso dai partenopei per 3-1 in casa del Verona. Il suo primo anno in Italia si conclude con 10 gol e 3 assist in 30 presenze complessive ma giocandone da titolare solo 16. Una media gol importante considerando il lungo stop e le effettive partite giocate dall’inizio. La stagione seguente inizia nel migliore dei modi, con 5 gol nelle prime uscite stagionali.
Da ricordare la fantastica doppietta nella partita del 16 settembre contro il Leicester, salvo, poi, infortunarsi gravemente al volto nella partita contro l’Inter il 21 novembre, che lo costringe a saltare due mesi ed a tornare il 17 gennaio 2022. Termina la seconda stagione azzurra con 18 marcature in 32 incontri giocati tra campionato e coppe ed il 20 maggio, vincendo il Premio Lega Serie A come Miglior Under-23 del campionato. Anche qui, come per la stagione precedente, la media gol in rapporto alle partite giocate è molto alta, ma rimane sempre l’interrogativo sulle sue prestazioni in una stagione intera.
LE CARATTERITICHE TECNICHE
In queste due stagioni si sono visti i punti di forza del nigeriano. Una grande velocità se imbeccato in campo aperto, una grande fisicità mista ad un atletismo che gli permette di tenere botta ad i suoi avversari ed un’ottima finalizzazione, con il colpo di testa che è un suo marchio di fabbrica, poiché dotato di una grande elevazione. Ma si sono visti anche i suoi punti deboli e cioè la sua grande esuberanza, che, sfruttata nel modo sbagliato lo porta a sprecare energie inutili ed a scomparire per lunghi tratti dalla partita. Mentre, invece, dal punto di vista tattico, è lampante che debba imparare a giocare da vero numero 9, quindi, fare da sponda per i compagni, scaricare palla ed attaccare l’area di rigore e, soprattutto, un più adeguato senso tattico, che, essendo questo ancora acerbo, lo porta molto spesso a finire in fuorigioco.
LA SVOLTA
L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, nel ritiro estivo di quest’anno ha lavorato tantissimo su tutti questi aspetti, frutto della mancata continuità avuta dal nigeriano nelle stagioni precedenti a causa degli infortuni patiti, e quest’anno Osimhen è semplicemente devastante in ogni suo aspetto grazie al tecnico di Certaldo, che , con gli attaccanti ha avuto sempre un ruolo fondamentale nel loro sviluppo ed a farli rendere in maniera strepitosa, vedasi con Totti, Dzeko ed Icardi.
Osimhen è riuscito a trasformare le sue lacune in evidenti punti di forza e questi, insieme alle sue qualità innate, lo stanno portando ad essere uno degli attaccanti più forti e letali della stagione e ad essere un vero leader nello spogliatoio. Capocannoniere attuale del campionato con 19 presenze da titolare e 19 gol e 3 assist mentre in Champions League sono 3 le presenze da titolare con 2 gol segnati. Medie realizzative che lo portano secondo nella classifica della Scarpa D’oro, primeggiata da un alieno come Erling Haaland. La sensazione è che ci sono ancora ampi margini di miglioramento, come confermato dal tecnico del Napoli, che sa più di chiunque altro come tirare fuori l’immenso potenziale del nigeriano. Non ci resta che stare a guardare il grande percorso che sta percorrendo e le vette che raggiungerà.
di Michele Rovito
Rivediamo i gol di Osimhen