Nola, Gescal: emergenza abitativa. Percorso condiviso per gli abusivi

Nola – Un rione Gescal che non sia più ai margini, ma anche che abbia la stessa attenzione del resto della città. E’ quanto invocano – da sempre- i residenti.

Si parte – come è noto – da una situazione di partenza molto critica con strade piene di buche ed una manutenzione ordinaria, in particolare del tanto verde presente, “storicamente” del tutto insufficiente, se non addirittura assente.

Una situazione sociale non semplice a cui non corrisponde un’ adeguata  presenza dell’istituzione pubblica a partire dal Comune.

Il tema è antico, anche se nel tempo non sono mancati progetti e programmi di riqualificazione avviati dalle precedenti amministrazioni. Il riferimento è ad esempio ai contratti di quartiere e alla realizzazione dell’auditorium, sviluppati nel corso dell’amministrazione Biancardi, solo per citare alcuni esempi. In passato anche l’ipotesi di una chiesa che però non è mai decollata.

Ora occorre raccogliere il testimone dei progetti in essere e rilanciarne dei nuovi, affinché anche questa parte della città superi il suo isolamento e si integri con il resto del contesto urbano.

Due le criticità che si palesano in maniera più evidente: la manutenzione ordinaria e lo stato delle strade, quasi tutte segnate da profonde buche. Cosa si intende fare?

“Si tratta di criticità che vogliamo assolutamente superare. – afferma il consigliere Francesco Conventi – Per la Gescal è stato assegnato un manutentore dedicato che si alternerà con il rione Stella, così da avere la situazione costantemente sotto controllo per gli interventi ordinari. Per le strade stiamo attendendo che si sblocchi la situazione relativa al piano di manutenzione stradale adottato sin dalla precedente amministrazione che attualmente è in corso di rivisitazione per un aggiornamento dei costi alla luce dei noti rincari. In quel piano è previsto l’intervento in due strade importanti della Gescal”.

Sullo sfondo persiste naturalmente la “madre” di tutte le emergenze, quella abitativa. C’è, ad esempio, la questione degli sgomberi degli occupanti di un’ ex struttura scolastica. Come si trova il punto di equilibrio tra ripristino della legalità ed emergenza sociale?

Stiamo lavorando con grande impegno anche su questo fronte – risponde Conventi – parallelamente allo sgombero, attraverso un progetto dell’Ambito, è stato predisposto- con il supporto di una cooperativa – un progetto di sostegno a queste famiglie che hanno già aderito e che saranno ospitate (con gli interi nuclei) presso strutture alternative con percorsi di inserimento sociale e lavorativo. Nel frattempo, sono stati completati i 28 nuovi alloggi: al momento è in corso una ricognizione della graduatoria del 2018 per verificare la sussistenza dei requisiti

A breve vi sarà completamento di una vecchia progettualità con l’istituzione in loco di un presidio del 118, e la messa a regime, come già annunciato in questi giorni, del progetto “semi – urbani” che prevede, tra l’altro, l’ attivazione di diverse iniziative sociali come un supporto legale, servizio doposcuola, ed un comitato di quartiere. 

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