Nola, falda acquifera nei pressi delle officine dell’Alstom: strada impraticabile da mesi, ma nessuno interviene
Nola – Una falda acquifera blocca ormai il transito delle auto all’ingresso della zona in industriale in località Boscofangone.
La carreggiata è da mesi invasa d’ acqua. “È così da Gennaio”. Ci dice un avventore che fa inversione di marcia visto che il livello è decisamente troppo alto per la sua Smart.
Nei periodi di pioggia l’ attraversamento è praticamente impossibile, se non per qualche temerario con un Suv. Con la bella stagione che avanza il pantano si è ridotto, ma è sempre poco sicuro percorrere questa strada, molto meglio trovare un percorso alternativo.
Certo appare quanto mai singolare che nonostante l’ importanza dell’ arteria percorsa da lavoratori e operatori che si recano nella zona industriale, e la vicinanza della nota officina dei treni di alta velocità, nessuna istituzione abbia provveduto a rimuovere la criticità. A quanto sembra la strada ricadrebbe nella competenza di più comuni essendo una zona di confine.
Sorprende però l’ assenza totale di iniziative che lascia completamente nell’ abbandono i cittadini.
Una circostanza che ripropone il grande tema dell’ assetto idrogeologico del territorio sempre molto precario che non manca – nel corso dell’ anno -di provocare anche danni seri, in occasione di esondazioni.
Un problema con il quale dovranno misurarsi anche i candidati – sindaco che in questi giorni hanno iniziato ufficialmente la campagna elettorale. Sul luogo dell’allagamento in località Boscofangone, nei giorni scorsi, si è già recato il candidato sindaco per la lista “Lavoro e famiglia”, Raffaele Parisi.
Resta dunque sempre aperta la questione della riqualificazione degli alvei che attraversano la città. Nei mesi scorsi c’è stato un intervento, dopo numerose richieste, da parte della Regione Campania che ha riqualificato alcuni tratti degli alvei, Quindici, Avella, Gaudio.
Il vero problema è garantire una manutenzione costante ed ordinaria che impedisca che questi canali si trasformino in vere e proprie discariche a cielo aperto, determinando pericolosi “tappi” che impediscono l’acqua di defluire.
La competenza degli alvei è della Regione Campania che spesso però non riesce a garantire questa azione periodica, limitando il proprio intervento solo a momenti straordinari. Una situazione che costringe il comune anche lavori in danno che però oggi sono anche difficili da realizzare viste le difficoltà economiche dell’ente.
Accanto a tutto questo, occorrono anche programmi di gestione dei flussi d’ acqua che provengono dall’irpinia con tutto il relativo carico di rifiuti, magari prevedendo vasche di contenimento per arginare il fenomeno degli allagamenti delle strade.