Nola, convegno su riforma Cartabia. Magistratura e avvocatura concordano “Compromesso per rispondere alle richieste dell’Europa”
Nola – Una riforma con molti chiaroscuri. È questa la valutazione che emerge dal convegno promosso martedì scorso, primo marzo, dalla Camera Penale di Nola e dall’associazione nazionale Magistrati – sottosezione di Nola, presso il Palazzo Fascio a piazza Giordano Bruno, dal titolo “La riforma Cartabia: improcedibilità e istituti deflattivi: Quali orizzonti?”
Un interessante dibattito in cui sono stati analizzati gli aspetti della riforma ed il suo impatto sull’ordinamento. “Certamente – dichiara Giancarlo Biancardi, avvocato del foro di Nola, e tra i relatori del convegno – la riforma Cartabia è il frutto di un compromesso. Di più non si poteva ottenere come ha ammesso anche lo stesso Ministro in relazione alle incertezze giuridiche che sono del tutto evidenti. Il riferimento è all’ introduzione dell’ istituto della improcedibilità che è stato funzionale a superare, ma non abolire, l’impianto della riforma Bonafede sul tema della prescrizione. Il tutto per soddisfare le pressanti richieste dell’Europa che subordinava l’accesso alle risorse del Pnrr al raggiungimento dell’obiettivo fondamentale ed in tempi stretti della velocizzazione dei processi”.
Lo stesso Biancardi guarda con interesse alla prima parte della riforma, in particolare al riferimento alla digitalizzazione del processo, all’introduzione per la priva volta al concetto di giustizia riparativa e diritto all’oblio per gli imputati assolti o archiviati. “Su questi aspetti attendiamo i decreti attuativi”.
Il professore Vicenzo Maiello, altro relatore al tavolo, ha espresso molte perplessità soprattutto per quanto concerne l’improcedibilità, evidenziando però un aspetto interessante legato alla previsione, da parte delle Procure della Repubblica, di fissare criteri di priorità nella trattazione delle notizie di reato nell’ambito di criteri generali previsti dalla legge. Una disposizione che rappresenta una maggiore garanzia per i cittadini dal possibile rischio di qualsiasi forma arbitrale.
La dottoressa Rossella Annunziata, Sostituto procuratore generale della Corte di Appello di Napoli, ha invece sottolineato come resta sempre necessario per il miglioramento del sistema -Giustizia operare una reale depenalizzazione dei reati che le forze politiche non riescono a realizzare. “Perché se bisogna perseguire dal pescato novellato di pesce spada al concorso esterno in associazione mafiosa non basteranno mai né risorse né uomini”