Nola, i commercianti aspettano ancora il bonus una tantum. Ecco perchè non viene erogato, nonostante mesi di attesa
Nola – “Meglio tardi che mai”, recita il vecchio adagio, ma un aiuto dilatato eccessivamente nel tempo rischia di perdere di efficacia. Era il mese di gennaio quando l’amministrazione comunale annunciava l’adozione di un bonus una tantum a favore degli operatori commerciali della città a titolo di sostegno per far fronte alle perdite causate delle restrizioni anti-Covid.
Un’ iniziativa più che lodevole da parte dell’ente di piazza Duomo se solo si considera la difficile condizione in cui versa il Comune dopo la dichiarazione dello stato di dissesto.
Circa 60 mila euro: questa la cifra appostata per l’intervento. Per l’accesso al fondo, tradotto in 600 euro ad avente diritto, si prevedeva la compilazione di una griglia e la sussistenza di una serie di requisiti.
Ma a circa sei mesi dall’annuncio della misura, nessuno degli operatori commerciali ha ricevuto alcuna risposta. Di soldi nemmeno a parlarne. Una circostanza quanto mai singolare, visto che parliamo di una somma disponibile e di un’ erogazione finalizzata a sostenere le attività commerciali nella fase di ripartenza.
A quanto pare il meccanismo si è “inceppato” su una questione che gli uffici ritengono meritevole di un’ ulteriore riflessione prima di giungere alla soluzione. In pratica diverse richieste sono risultate non conformi ai requisiti contenuti nel bando. E dunque cosa si fa? E le altre che sono in regola, cosa fanno? Aspettano ancora? Sul punto è l’ assessore Elvira Caccavale a fornire chiarimenti evidenziando il suo interessamento, nonostante non abbia la delega in materia e dunque “solo per spirito di servizio”, affinché si dia un’ accelerata alla vicenda.
“Le richieste di contributi da parte dei commercianti sono state istruite dall’ufficio Tributi e quelle meritevoli di accoglimento sono state trasmesse all’ufficio Suap per la successiva istruttoria. Al momento – precisa l’assessore Caccavale – la delega al Commercio è in capo al Sindaco per cui, in nome della collaborazione istituzionale, mi farò carico personalmente di seguirne il prosieguo anzi, libera dalla supervisione relativa agli atti del bilancio a adempimenti connessi, solleciterò gli uffici affinché procedano con celerità. Molte domande non sono state accolte perché erano non presenti i requisiti richiesti, i diretti interessati possono recarsi negli uffici competenti per verificare la motivazione di tale diniego e laddove ci sta possibilità di regolarizzare non è escluso che il contributo possa essere successivamente erogato, i fondi sono regolarmente presenti in bilancio”.
Sarebbe il caso, ad ogni modo, visto anche il tempo trascorso, di procedere -celermente – all’erogazione del contributo a quanti hanno già tutti i requisiti previsti.